Più che un viaggio un’impresa: quella che si trovano ad affrontare i malati in aeroporto
Prima c’è la giungla di segnali da interpretare, non sempre chiari né ben visibili. E poi comincia l’odissea: spostarsi da un terminale all’altro, superare check-in e controlli di sicurezza spesso con regole diverse da Paese a Paese, percorrere chilometri per arrivare al gate e infine guadagnare la sudata poltroncina sull’aereo, magari passando dal bus. “Ogni anno qualche milione di persone è obbligato a rivolgersi ai servizi di assistenza in aeroporto: solo a Fiumicino sono circa 300 mila l’anno. Non solo pazienti con ridotta mobilità a causa di malattie croniche o disabili sensoriali, ma anche persone con disabilità temporanee legate semplicemente a un’operazione o un incidente”, spiega Antonella Celano, presidente dell’Associazione nazionale persone con malattie reumatiche Apmar.
“La possibilità di viaggio e spostamento è un diritto inalienabile dell’uomo, oltre a rappresentare uno dei più grandi piaceri della vita. Ma per chi ha una patologia che compromette la capacità di muoversi autonomamente viaggiare è davvero complicato”, sottolinea Celano. Proprio per valutare i problemi che devono affrontare viaggiatori con patologie diverse, soprattutto in estate, nasce un gruppo di lavoro che riunisce intorno a un tavolo diverse associazioni pazienti e Adr Aeroporti di Roma, per esaminare le difficoltà e offrire risposte mirate e concrete.
“Presso gli aeroporti italiani – continua Celano – tutti gli spostamenti, comprese le manovre di accesso all’aeromobile, sono fatti in sicurezza e con mezzi adeguati, come invece inaspettatamente non accade in altri aeroporti europei dove ad esempio, a causa della non disponibilità di elevatori, viene proposta una sedia portata a braccia. Un altro problema per i pazienti che viaggiano è quello di garantire la conservazione in ambiente refrigerato dei farmaci che lo richiedono: non tutte le compagnie aeree assicurano di poterli conservare nei frigoriferi a bordo”.
Ai passeggeri che necessitano di assistenza, il Servizio assistenza alle persone con ridotta mobilità di Adr Aeroporti di Roma chiede la massima collaborazione: informare per tempo delle necessità, in modo da poter pianificare ogni intervento. Per poter essere assistiti al meglio, inoltre, Adr consiglia ai viaggiatori di richiedere direttamente il servizio alla compagnia aerea al momento dell’acquisto del biglietto; la compagnia trasmetterà la prenotazione.
Spesso questo non avviene – si legge in una nota di Apmar – o viene richiesta impropriamente assistenza non per motivi di salute o di ridotta mobilità, ma semplicemente perché non si sa come muoversi all’interno dello scalo e si teme di perdersi o di non saper raggiungere il gate. Come è comprensibile, queste richieste improprie possono mettere a rischio la qualità dell’assistenza a chi ne ha veramente bisogno. Altri servizi sono preposti ad aiutare in queste situazioni.
La collaborazione con le associazioni dei pazienti è per l’Apmar “un importante punto di partenza per comprendere veramente le varie necessità per diverse patologie e fornire un servizio sempre più efficiente e migliore”.