Su 381 farmaci somministrati almeno una volta in 2 mesi dai pediatri, 38 sono quelli più prescritti per curare le malattie più comuni dei bambini in Italia.
Nella pletora di medicamenti in commercio, comunque, ne basterebbero 20 tipi diversi in tutto. Il resto sono fotocopie l’uno dell’altro. Questi i risultati di una ricerca dell’Istituto Mario Negri di Milano su due mesi di lavoro di 64 pediatri della Lombardia, pubblicata su Acta Pediatrica.
Complessivamente sono stati prescritti 381 medicinali, le classi più frequenti sono risultate gli antibiotici (43,8%), gli anti asmatici (11,9%) e gli antistaminici (11,8%).
“In questa indagine abbiamo incluso sia i farmaci rimborsabili dal sistema sanitario che quelli di fascia C a pagamento, che spesso rientrano fra le tipologie più prescritte dai pediatri come l’ibuprofene ed il paracetamolo” – precisa Antonio Clavenna, farmacologo al Laboratorio della Salute Materno-Infanntile dell’Istituto Mario Negri, coautore dello studio – “fra farmaci rimborsabili e quelli che i genitori pagano di tasca propria il risultato non cambia, sono una quarantina quelli raccomandati di più dai pediatri per la cura delle affezioni più comuni”.
Conclude Clavenna: “di questi 38 molti hanno lo stesso meccanismo d’azione, come molti antibiotici e antiasmatici, quindi in realtà gli essenziali sarebbero al massimo 20 categorie diverse, a fronte di un mercato molto più vasto di fotocopie l’uno dell’altro”.
“Abbiamo un sistema saturo di farmaci fotocopia che servono a logiche altre rispetto alla cura dei pazienti – afferma il prof. Garattini – , il sistema va razionalizzato e aggiornato. Un Prontuario fermo al 2005 con più di mille farmaci costa al Ssn più di 20 miliardi l’anno, lascia aperta una domanda: risponde alle esigenze di salute dei cittadini? Ho molti dubbi. Per questo oggi la governance deve comprendere un nuovo Prontuario, scritto con inchiostro fresco e idee nuove in cui si eliminano farmaci obsoleti e oggi non più competitivi.