Presentato nell´ottobre scorso alla Festa del Cinema di Roma, il film documentario Il mondo in scena Spoleto, 60 anni di Festival sarà proiettato a Spoleto, il 30 dicembre p.v. alle ore 20.00 al Teatro Nuovo Gian Carlo Menotti.
Diretto da Benoît Jacquot e Gérald Caillat, da un’idea di Giorgio Ferrara, il film è prodotto da Maurizio e Manuel Tedesco per Baires Produzioni, da Françoise Gazio per Idéale Audience e dalla Fondazione Festival dei Due Mondi di Spoleto in collaborazione con RAI COM ed è realizzato con il contributo del Fondo di sostegno allo sviluppo di coproduzioni di opere cinematografiche tra Francia e Italia e con il supporto del Centre National de la Cinématographie et de l’image animée.
Il progetto è volto a sottolineare l’importanza della manifestazione che da sessanta anni porta in scena, ogni estate, dai palcoscenici del mondo, le eccellenze dell’Opera, della Musica, del Teatro e della Danza, affiancando alla grande tradizione classica una ricercata attenzione verso le correnti più vitali e interessanti della scena contemporanea.
Il documentario sarà distribuito nel mondo da RAI COM e messo in onda prossimamente dalla RAI e da Arte TV Francia.
“L’idea di raccontare in un film il Festival di Spoleto – afferma Giorgio Ferrara – giunto alla sua 60a edizione, per descriverne il suo inimitabile spirito cosmopolita e multidisciplinare, è stata una scelta naturale, come un omaggio dovuto per un anniversario importante, un omaggio alla bellezza dell’arte come nutrimento e cura. Ho affidato alla regia raffinata di Benoît Jacquot e all’esperienza da documentarista di Gérald Caillat il compito di far conoscere ancor meglio la ricchezza della storia di questo Festival, la straordinarietà dei suoi protagonisti, la sua sapiente vocazione che, tra glamour e provocazione, prime teatrali storiche e graffianti interpretazioni d’avanguardia, contribuisce alla crescita e allo scambio culturale del mondo intero. Il montaggio del film, “allegro”, non è mai cronologico. Si naviga senza posa tra il passato e il presente per creare un’armonia tra i materiali d’archivio e le immagini più attuali.”