La carrozza di fine ‘800 dei baroni Franchetti è tornata a Città di Castello completamente restaurata e restituita all’antico splendore.
A curare direttamente il recupero funzionale del veicolo è stata Tela Umbra, che in collaborazione con il Comune e la Fondazione Hallgarten-Franchetti ha voluto fare un regalo alla città in occasione delle celebrazioni del Centenario della morte di Leopoldo Franchetti.
“Con il bellissimo restauro della carrozza sulla quale Leopoldo e Alice scendevano abitualmente in città da Villa Montesca, Tela Umbra ci permette di continuare in un percorso finalizzato a restituire alla comunità tifernate i beni dei baroni custodi di una esperienza di vita unica, ancora davvero ricca di elementi di interesse e attualità”, sottolinea il vice sindaco e assessore alla Cultura Michele Bettarelli nell’annunciare insieme al presidente di Tela Umbra Pasquale La Gala il completamento del restauro, che sarà seguito prossimamente da una cerimonia pubblica nel corso della quale, alla presenza dei rappresentanti della Regione Umbria, il veicolo raggiungerà piazza Matteotti trainato da un cavallo e attraverserà i principali luoghi del centro storico.
“Un altro passo importante nel solco di un lavoro che portiamo avanti con l’obiettivo di fare del Centenario della morte del Barone Franchetti una reale opportunità di valorizzazione del patrimonio culturale e sociale che insieme alla moglie Alice ha consegnato indelebilmente alla storia della nostra comunità”, aggiunge Bettarelli, che preannuncia “l’imminente ritorno a Villa Montesca dell’archivio dei baroni Franchetti, per il quale la Soprintendenza Archeologia Belle Arti e Paesaggio dell’Umbria ha già dato il proprio benestare”.
Visibile a tutti dalla vetrina del punto vendita di Palazzo Tomassini, dove è stata subito esposta appena rientrata in città, la carrozza in questi giorni ha destato la curiosità e l’ammirazione dei tifernati e dei turisti. “Questo restauro è per noi motivo di grande soddisfazione e orgoglio, perché ridiamo vita alla straordinaria vicenda dei baroni Franchetti, che è stata segnata da mirabili gesti di umanità, ma è anche stata una delicata storia d’amore, di cui la carrozza è forse uno dei simboli più evocativi”, afferma La Gala, nel ringraziare pubblicamente la Regione Umbria, che concede in comodato d’uso gratuito i beni dei baroni, il Comune e la Fondazione Hallgarten-Franchetti per aver contribuito a diverso titolo a raggiungere l’obiettivo.
Insieme alle sei socie della cooperativa, che tengono a sottolineare l’impegno del presidente in questa iniziativa e nella complessiva opera di promozione di Tela Umbra, La Gala ha seguito passo dopo passo un lavoro di riparazione del veicolo durato circa sei mesi. Deliberato dal consiglio di amministrazione della cooperativa in vista delle celebrazioni del Centenario della morte del barone Franchetti, il restauro è partito dopo un sopralluogo al Centro regionale di Protezione civile di Foligno, nel quale il precario stato di conservazione della carrozza aveva fatto percepire la necessità impellente di un intervento per salvaguardare il manufatto. La carrozza è stata, quindi, trasferita a Città di Castello e ospitata nella sede del Centro di istruzione e formazione Bufalini, dove gli allievi del corso di restauro si sono appassionati alla sua storia e hanno voluto dare un contributo al suo recupero con la realizzazione di alcuni pezzi in ottone che successivamente sono stati montati sul veicolo. Il lavoro più consistente è stato quello che nei mesi successivi è stato intrapreso per il ripristino delle parti in legno e ferro da Luigi Papini, esperto biturgense di fama nel campo delle carrozze d’epoca e del restauro, e dalla ditta Marmorini e Nocentini di Arezzo, che ha anche realizzato ex novo la capote e la selleria sul modello originario dei veicoli che circolavano tra fine ‘800 e inizio del ‘900.
Nella terra toscana da cui proveniva, visto che venne realizzata a Firenze, la carrozza ha ripreso vita con un intervento non solo conservativo, ma anche funzionale, che le ha permesso di recuperare la capacità di marciare. Il veicolo è quindi tornato a Città di Castello nel mese di novembre. “Oltre al lavoro di bravissimi artigiani, che hanno operato con grande passione – osserva La Gala – c’è stato un coinvolgimento della città che a più livelli, da quello delle istituzioni a quello delle aziende e del mondo della scuola, ha dato un contributo davvero importante e ci ha fatto percepire come la memoria dell’opera dei baroni Franchetti conservi nella nostra comunità un valore e un fascino al quale vogliamo dare ulteriore impulso con la nostra azione”. In questo contesto, La Gala sottolinea come una testimonianza dell’affetto che circonda i baroni sia stata anche la proclamazione della vittoria di Tela Umbra dell’edizione 2017 di Tavole Natalizie, dove il pubblico e la giuria di qualità hanno premiato la bellezza dell’apparecchiatura realizzata dalle socie della cooperativa con un servizio originale appartenuto ai baroni Franchetti e una tovaglia lavorata con i telai ottocenteschi del laboratorio tifernate. “Teniamo molto a che ciò che è appartenuto ai baroni possa ritornare a essere parte della città ed essere a disposizione della comunità – puntualizza La Gala – in un percorso di promozione della conoscenza della parabola storica e culturale di Leopoldo e Alice che è di fondamentale importanza nel quadro delle celebrazioni del Centenario”.