Molto attesa in Sabina e a Rieti, ha avuto luogo, sabato 3 febbraio, la presentazione alla Sala dei Cordari del libro-evento Il Campo di Farfa di Roberto D’Angeli, edito dalle coraggiose giovani di Funambolo, editore reatino che non sbaglia un libro.
L’autore, accompagnato dal Direttore dell’Archivio di Stato di Rieti, Roberto Lorenzetti, e dal giornalista, Marco Fuggetta, ha raccontato la storia della gestazione di un libro che non passerà inosservato anche nel panorama nazionale delle testimonianze storiche sulla tragedia vissuta da ebrei e oppositori politici, dopo le leggi razziali del 1938 e, soprattutto, dopo la discesa in campo dell’Italia nel secondo conflitto mondiale.
La Sala dei Cordari era gremita di sabini e di reatini, che erano accorsi, nonostante il freddo e la pioggia, per ascoltare il giovane storico D’Angeli, che da anni è impegnato nella ricerca e la diffusione delle notizie sull’olocausto e nell’accompagnamento di studenti ai campi di sterminio nazisti.
Importante l’attualizzazione dei temi condotta dal giornalista Fuggetta, che ha mantenuto viva la curiosità e l’attenzione dei presenti con domande non sempre facili per l’autore del libro e per il direttore dell’Archivio di Stato.
Preziosi gli approfondimenti storici di Lorenzetti, che da anni lotta contro i tentativi di oblio, raccontando proprio con D’Angeli la “normalità colpevole” di quegli anni, caratterizzati prima dall’esclusione dagli uffici e dalle scuole della popolazione inerme degli ebrei e degli oppositori politici e poi dalla privazione della libertà con l’internamento di intere famiglie nei campi di morte nazisti o in campi di detenzione come quello di Castelnuovo di Farfa, che ebbe nel 1943 storia breve ma non per questo di minore importanza.
Il libro “Il Campo di Farfa”, che avrà a marzo un secondo significativo evento di presentazione a Castelnuovo, sta riscuotendo un meritato promettente successo di vendite, che conferma la volontà dei reatini di mantenere viva la memoria storica e la cultura di una terra dimenticata, periodi elettorali a parte.
Alla fine della presentazione, arricchita da interventi con spunti interessanti, ha preso parte al dibattito Walter Filippi, segretario della CGIL di Rieti, alla quale deve essere riconosciuto il merito, assieme all’ANPI locale, di aver mantenuto viva la memoria dei fatti storici dell’olocausto e della resistenza che interessarono il territorio reatino e sabino durante la seconda guerra mondiale, tra i quali oltre al Campo di Farfa, ricordiamo la battaglia del Tancia, le fosse reatine di Leonessa e Poggio Bustone, la strage dei braccianti di Canneto, il terribile bombardamento di Passo Corese e gli innumerevoli rastrellamenti di contadini e di bestiame ad opera dei nazisti, fino alla liberazione di Rieti, il 16 giugno del 1944, con l’ingresso in città delle truppe inglesi.
Giuseppe Manzo