Quattro piccoli borghi uniti da un grande nome del secolo d’oro della pittura, quattro piccoli scrigni dove, nel silenzio di una vita dai ritmi antichi si costudiscono insospettabili grandi tesori, quattro realtà simili ma diverse propongono ora un itinerario unico dal nome altamente evocativo: le Terre del Perugino.
Nome che evoca l’unione inscindibile con la terra e la cultura contadina ma anche la bellezza delle opere d’arte che queste terre custodiscono. Città della Pieve, Panicale, Paciano e Piegaro offrono, al limitare del lago Trasimeno, un’esperienza autentica ed un’occasione di divertimento e di svago per grandi e piccoli.
Il brand Le Terre del Perugino propone un biglietto unico per poter ammirare le maggiori emergenze culturali dei quattro borghi che, pian piano, inizieremo a scoprire.
Città della Pieve accoglie il visitatore con la maestosa Rocca Perugina, la fortificazione costruita dalla odiata Perugia che estese il suo dominio su queste terre, a simbolo del dominio sul borgo, allora castello. La possente struttura, nonostante i rimaneggiamenti, ancora meraviglia per la sua imponenza, e non è difficile immaginare, aggirandosi tra le sue celle, la scena dell’omicidio, da parte dello spregiudicato Cesare Borgia, dei fratelli Orsini e Michelozzo Vitelli, che qui si compì, come racconta Niccolò Machiavelli. Tra celle, camminamenti di ronda e la visita delle imponenti torri, nella rocca vengono anche organizzati interessanti laboratori per tutte le età secondo la filosofia dell’ “imparare facendo”.
Città della Pieve ospita anche L’Oratorio di Santa Maria dei Bianchi, anch’esso incluso nel biglietto unico, dove è possibile ammirare uno dei capolavori di Pietro Vannucci, che in questa città ebbe i natali: la splendida adorazione dei Magi.
Il Museo Civico Diocesano di Santa Maria dei Servi ospita mostre di arte contemporanea accanto ad un Perugino insolito, quasi sperimentale, purtroppo arrivato a noi molto danneggiato a causa dei rimaneggiamenti subìti dalla struttura nelle varie epoche, tanto che si presenta a noi nelle sue forme barocche. Si tratta di una deposizione eseguita in tarda età, dove l’artista tenta, in qualche modo, di aggiornare la sua iconografia sotto la spinta delle nuove soluzioni portate dai giovani pittori quali il suo maggior discepolo, Raffaello. Nella cripta sono costuditi i reperti, ancora in fase di studio, recentemente rinvenuti nella tomba etrusca di San Donnino, tomba della famiglia Pulfna Peris. Sono visibili tre urne cinerarie e due sarcofagi (antecedenti) della famiglia Pulfna Peris, uno dei quali è ancora sigillato.
Notevole è anche la Crocifissione costudita all’interno della chiesa di San Francesco, eseguita nella seconda metà del XIV secolo da Jacopo di Mino del Pellicciaio. Ai piedi della Croce, oltre alla Madonna e San Giovanni, si riconoscono Sant’Antonio, San Francesco, San Ludovico di Tolosa e San Bartolomeo. Espressivi i volti degli angeli addolorati per la morte del Signore dai quali deriva il nome popolare dell’opera: “Pianto degli angeli”.
Nel prezzo del biglietto è inclusa la visita anche all Spazio Kossuth, uno spazio dedicato all’arte contemporanea che nasce come omaggio alla poliedrica personalità del maestro Wolfgang Alexander Kossuth e alla città da lui scelta come luogo di ispirazione e di produzione artistica.
Ci si può perdere nelle vie rosse di mattoni di Città della Pieve alla scoperta di angoli nascosti, o raccogliere i suggerimenti dei 6 itinerari tematici proposti: Città della Pieve Full Town, Città d’Arte e Storia, Città della Pieve e gli Etruschi, Città della Pieve nel Rinascimento e Città della Pieve tra vicoli e piazze.
Benedetta Tintillini