Calcata è il quarto dei quattordici siti prescelti dall’artista Lughia per far parte de “I luoghi del sentire”, un percorso ideale di avvicinamento alla sua poetica. Il Luoghi del Sentire sono i luoghi speciali con i quali l’artista vive una forte sintonia. Questa di Lughia è un’operazione che, nel superare l’opera quale strumento di mediazione, indica nell’attraversamento di realtà assai particolari il percorso di crescita in grado di farci condividere il sentire dell’artista.
Il Borgo di Calcata, arroccato su un masso tufaceo e circondato dal fiume Treia, è un luogo dove, a pochi chilometri da Roma, la percezione del tempo e dello spazio si annullano. Un paese delle favole, luogo di rara integrazione tra natura e opera dell’uomo, una condizione ideale per l’arte che vi fiorisce in ogni sua espressione. Il verde della valle ed il fiume Treia accolgono tra le mura del borgo una folta comunità di artisti che, insediatavisi sin dalla fine degli anni ’70, hanno reso vitale Calcata e nota nel mondo.
L’operazione nella sua interezza prevede quattordici stazioni di un percorso che va delineandosi man mano che i luoghi attraversati da Lughia dischiudono in lei orizzonti esistenziali di cui intende renderci partecipi.
Insegne analoghe a quella apposta a Calcata sono state già collocate presso la Casa degli Artisti a Sant’Anna del Furlo, prezioso esempio marchigiano di residenza creativa e parco artistico che accoglie quasi cinquecento opere tra sculture ed interventi di Land Art; e poi in Sardegna, nel comune di Banari presso la Chiesa campestre della Madonna di Cea, piccolo gioiello architettonico parte di un paesaggio dove la natura, la storia e l’arte si fondono in un respiro vitale e infine a San Sperate presso il Giardino Sonoro del grande Pinuccio Sciola, luogo di straordinaria poesia nel quale le sculture di pietra emettono vibrazioni che le pongono in collegamento con le stelle.
Lughia sperimenta materiali e tecniche avvalendosi delle più diverse modalità espressive. Gli scenari silenti di sabbie e sassi, le pitture evocatrici di atmosfere arcaiche, le ombre/tracce dell’assenza umana, le elaborazioni digitali, le opere su alluminio e quelle luminose su plexiglass, le sculture di ferro, e gli assemblaggi con i legni si accompagnano a performances e installazioni nella natura che, nel confermare il rapporto simbiotico di questa artista con la madre terra, non la sottraggono ad una accorata partecipazione alle tematiche sociali. Particolare oggetto di indagine sono la memoria, la rappresentazione simbolica ed il rapporto dell’uomo con la dimensione tempo. Una sua esposizione permanente di “Architetture di Sabbia” è nel Borgo di Calcata dal 2002. Il Soprintendente al Polo Museale di Roma la dichiara “migliore artista del 2008” (Giornale dell’Arte). Nel 2011 è invitata alla 54° Biennale di Venezia. Nel 2013 riceve il Premio Salvi e inaugura il suo appartamento d’arte “Fabriano Second Floor”. Nel 2016 vince il premio “Dalla Venere alle Veneri” e nello stesso anno il Rotary Club di Fabriano dona alla Città de L’Aquila la sua opera “03.32” dedicata al terremoto.