E’ morto stamattina, sconfitto da un tumore, Philippe Daverio, il noto storico dell’arte che, grazie a trasmissioni come Passepartout e Emprorio Daverio ha raccontato la bellezza a tutti gli italiani.
Nato in Alsazia da padre italiano e madre francese, è noto al grande pubblico per le fortunate trasmissioni televisive dove ha raccontato, spiegato e svelato l’arte con semplicità e competenza. Mai sopra le righe, sempre pacato e signorile, così riconoscibile grazie al suo aspetto (ed alla sua estrema educazione) forse un po’ retrò, ha fatto del bon ton, e della sua profonda cultura, i suoi segni distintivi.
Innamorato dell’Italia ma di nazionalità francese, Daverio ha saputo imprimere alla visione contemporanea dell’arte una propsettiva più cosmopolita e meno italocentrica, svincolato da interessi di parte, guidato dalla sua immensa passione per tutte le espressioni artistiche.
Grazie a lui ed alla sua opera di divulgatore e grande affabulatore, pittori e luoghi cosiddetti “minori” sono stati portati a conoscenza del grande pubblico che lo ha sempre seguito con estremo affetto.
Ho avuto l’opportunità di conoscerlo a Montefalco, in occasione di un suo intervento nell’ambito di un evento legato alla cultura del vino, in occasione del quale lo ricordo cordiale e gentile, disponibile e sorridente, animato da quella empatia che solo una grande e profonda cultura (non erudizione) può conferire ad un animo sensibile.
Lascia un vuoto incolmabile nel mondo dell’arte e della divugazione, così lontano dalle becere urla proprie di alcuni suoi “colleghi”.
Il suo tono di voce pacato, intriso di meraviglia, lascia ora posto ad un assordante silenzio.
Benedetta Tintillini