Promosso dalle docenti Stefania Tusini e Maura Marchegiani, prosegue all’Università per Stranieri di Perugia il ciclo di incontri dedicato al fenomeno della migrazione con la testimonianza di Pietro Bartolo, che martedì 23 novembre prossimo alle ore 16:00 sul sito dell’Università per Stranieri di Perugia parlerà di “Una Vita sulla Frontiera”.
Medico chirurgo, dai primi anni ‘90 al 2019 Bartolo è stato ufficiale sanitario delle isole Pelagie e poi responsabile del Presidio sanitario e del poliambulatorio di Lampedusa. In questa veste si è occupato del controllo sanitario di tutti i migranti sbarcati sull’isola e di coloro che soggiornano nel centro di accoglienza.
Sostenitore dell’accoglienza di immigrati e richiedenti asilo, nonché della necessità di creare corridoi umanitari per eradicare il fenomeno della tratta degli esseri umani, nel 2011 è stato nominato coordinatore di tutte le attività sanitarie delle Isole Pelagie.
Nel 2016 ha pubblicato con Lidia Tilotta un libro che racconta la sua attività di medico e soccorritore: Lacrime di sale. La mia storia quotidiana di medico di Lampedusa fra dolore e speranza (Mondadori).
La pluridecennale esperienza professionale di Pietro Bartolo, unita ad una straordinaria capacità di racconto delle storie di migrazione, fanno di lui un testimone d’eccezione su quanto negli ultimi 30 anni è accaduto sull’isola di Lampedusa.
Nel 2015 Bartolo ha preso parte al film documentario Fuocoammare di Gianfranco Rosi, in cui racconta per immagini la sua vita e la sua attività di soccorso ai migranti. Il film vince l’Orso d’oro al 66º Festival di Berlino e ottiene una candidatura nella categoria “Miglior Documentario” agli Oscar 2017.
Nello stesso anno gli è stato assegnato a Cracovia il premio “Sérgio Vieira de Mello” per essersi distinto tra “coloro che si adoperano per la coesistenza e la cooperazione pacifica tra società, religioni e culture”. Per questi stessi meriti nel 2016 il Presidente della Repubblica lo ha nominato Commendatore dell’Ordine al merito della Repubblica italiana.
Dal luglio 2019 svolge il mandato di europarlamentare, continuando ad occuparsi di migrazioni e accoglienza e prendendo parte alle attività della Commissione per le libertà civili, la giustizia e gli affari interni.