Trovare una risposta alla più grande domanda filosofica di tutti i tempi: “Ma i filosofi cosa si fumavano?”. Nasce con questo obiettivo il libro Storia stupefacente della filosofia (il Saggiatore) di Alessandro Paolucci – comunicatore digitale e ideatore del fortunato account social di Dio – protagonista giovedì 17 febbraio alle 18.30 a POPUP • libri / spunti / spuntini in piazza Birago a Perugia.
L’appuntamento nel centro culturale e sociale cittadino sarà la prima presentazione ufficiale del nuovo lavoro di Alessandro Paolucci, un curioso viaggio nella filosofia attraverso le sostanze consumate dai suoi più eminenti protagonisti: dagli esperimenti con l’hashish di Walter Benjamin a quelli con la cocaina di Sigmund Freud, dalla probabile tossicodipendenza dell’imperatore filosofo Marco Aurelio all’Lsd che Ernst Jünger assumeva insieme all’amico Albert Hofmann.
Che cosa sappiamo davvero dei grandi pensatori della storia? La cultura istituzionale, i ritratti fatti da artisti e biografie ufficiali, i professori a scuola e in università ce li hanno sempre presentati come “pedanti uomini dalla lunga barba bianca – sottolinea l’autore – impegnati a sondare i meandri dell’Essere tra tomi polverosi e attività noiose. Ma se qualcuno ci dicesse che il mito della caverna di Platone è il prodotto di una visione dovuta a una bevanda allucinogena, che il Superuomo era drogato dai farmaci di cui abusava il suo Nietzsche e che alcuni dei testi più importanti di Sartre sono stati scritti ingoiando dieci pasticche di anfetamina al giorno? In fondo, la via per raggiungere la verità spesso è fatta di deviazioni stravaganti. E dunque – conclude Paolucci – se un viaggio psichedelico ha influenzato Platone e se Platone ha influenzato tutta la storia della filosofia, ne deduciamo che un viaggio psichedelico ha influenzato tutta la storia della filosofia”.