“Scelte incomprensibili e sbagliate della direzione aziendale stanno di fatto demolendo i servizi di ristorazione dell’Ospedale di Perugia mettendone a rischio la qualità. Gli interventi organizzativi degli ultimi mesi hanno generato carichi di lavoro che rendono impossibile la corretta fruizione dei diritti contrattuali, obbligando al continuo utilizzo degli straordinari, demotivando i lavoratori, generando conflittualità, costringendo addirittura, nei periodi di maggiore carenza di personale, all’introduzione di un menù unico e riducendo, di conseguenza, la qualità del servizio”. Così Andrea Russo, segretario regionale del sindacato di categoria Uil Fpl Umbria.
“L’ultimo atto in tale direzione – spiega Russo – è stato definito dall’Azienda con la determina dirigenziale 578 del 28 marzo, a firma del direttore ad interim della struttura complessa Personale, con la quale si prevede la sostituzione di due cuochi di ruolo, trasferiti ad altre attività e individuati senza chiarire i criteri di scelta, tramite l’assunzione di due cuochi a tempo determinato per sei mesi, rinnovabili. Un intervento che genera ulteriore precarietà, incertezza e difficoltà ma, soprattutto rischia di creare crescente conflittualità tra i lavoratori”.
“Il servizio di ristorazione dell’ospedale di Perugia – ricorda il segretario di Uil Fpl – è uno dei fiori all’occhiello dell’Azienda ospedaliera che lo ha sempre gestito in modo efficace, efficiente ed economico, garantendo un rapporto qualità/costi unico nel panorama regionale. Alcune scelte stanno, invece, ora mettendo fortemente a rischio la qualità dei servizi, generando nei prossimi mesi un grave danno d’immagine ed economico all’Azienda: la reinternalizzazione alcuni mesi fa di parte delle attività, a fronte dell’aggiudicazione del nuovo appalto, senza alcun corrispondente potenziamento stabile dell’organico (che equivale a una contrazione di fatto dello stesso); il trasferimento di cuochi senza aver prima predeterminato dei criteri d’individuazione del personale interessato, associata ora alla precarizzazione dei contratti di lavoro. Se le modalità con le quali si organizza il servizio e si gestisce il personale generano problemi e criticità, difficilmente potrà fornire un apporto risolutivo la seppur valida e di certo utile convenzione con l’Università dei sapori”.
“Uil Fpl – conclude Russo – ha quindi contestato formalmente all’Azienda tali scelte e ha rinnovato l’invito a riequilibrare l’organico ai nuovi servizi richiesti, rendendo trasparenti i criteri di scelta del personale eventualmente trasferito, da sostituire con rapporti di lavoro a tempo indeterminato, avviando in ogni caso un tavolo di confronto con i lavoratori, per il tramite del sindacato, che consenta di risolvere le problematiche che si stanno creando, facendo tesoro dell’esperienza diretta di chi opera quotidianamente in prima linea”.