Cantina Valdangius: profonde radici nel passato per guardare al futuro

valdangius

La cantina Valdangius, con i suoi vigneti, si colloca nella valle adiacente la collina che ospita, sulla sua sommità, l’antico centro storico di Montefalco, conosciuta in antichità come “Coccorone”, in una zona chiamata San Marco, eccellente per l’esposizione e quindi “prediletta” per la produzione montefalchese.

Danilo Antonelli ci conduce alla scoperta della sua cantina che, proprio dal suo nome di battesimo eredita parte del proprio appellativo, ovvero: VAL (valle) DAN (Danilo) GIUS (il papà di Danilo che portava lo stesso nome del fondatore dell’azienda).

Partiti da una produzione di 5000 bottiglie, sono arrivati ora, con le loro otto etichette, a quota 20,000 per arrivare in futuro (si stanno accingendo a fare lavori sostanziali alla loro cantina) alle 35/40.000, il massimo gestibile da una realtà a conduzione familiare. I vini sono biologici, le fermentazioni sono naturali, quindi senza lieviti aggiunti, e le barrique utilizzate per l’affinamento in legno verranno pian piano sostituite da botti grandi.

Parlando ancora di futuro non molto prossimo, Danilo ha voluto impiantare delle viti maritate con acero per una produzione futura di una particolare selezione.

Attualmente la Cantina Valdangius produce: Sagrantino, Sagrantino Passito, Montefalco Rosso, Montefalco Rosso Riserva, Umbria Rosso, Trebbiano, Trebbiano Riserva e Ancestrale di Trebbiano; mentre, al di fuori della produzione vinicola, produce e vende anche eccellente olio e.v.o. biologico.

La storia della cantina inizia con il ‘900, quando l’avo di Danilo acquistò i poderi per farne un’azienda agricola per la produzione di vino ma anche per l’allevamento di animali, e così è proseguita fino all’attuale generazione che ha dato alla azienda un profilo più definito come Cantina.

Nonostante le profonde radici nel passato, abbiamo visto come molto si investa nel futuro, al fine di poter mettere in atto tutto il potenziale di cui la Cantina Valdangius dispone; le giovani generazioni infatti stanno già facendo capolino per raccogliere il testimone che fu del loro avo Giuseppe.

Benedetta Tintillini

Post correlati

Lascia un commento

Questo sito usa Akismet per ridurre lo spam. Scopri come i tuoi dati vengono elaborati.