Sono state completate tutte le attività di installazione delle 15 nuove stazioni di monitoraggio ambientale previste dal Progetto ReSTART.
Le località per la creazione dei nuovi impianti di misurazione sono state individuate dall’Autorità di bacino distrettuale dell’Appennino centrale insieme alle quattro regioni colpite dal terremoto del 2016, ovvero Marche, Umbria, Lazio e Abruzzo. Obiettivo dell’operazione è quello di approfondire l’analisi e il controllo delle acque superficiali e sotterranee focalizzando l’attenzione sui mutamenti generati dagli eventi sismici. È stato infatti rilevato tanto nell’immediato post-sisma quanto nelle misurazioni prodotte successivamente nel corso degli anni che le scosse hanno non soltanto provocato pesanti danni alle infrastrutture idriche, ma anche prodotto rilevanti cambiamenti nelle stesse portate di alcune sorgenti. Da qui la necessità, dopo aver proceduto alla ricognizione delle stazioni di misurazione esistenti, di analizzare con ancor maggiore attenzione, dal punto di vista quantitativo, alcuni dei corpi idrici presenti nei 138 comuni colpiti dal sisma e di implementare il monitoraggio idrologico e idrogeologico mediante ulteriori strumenti di misurazione.
Si tratta di nuove stazioni idrometriche, termo-pluviometriche e di misurazione dei livelli piezometrici in pozzo che, nel dettaglio, sono sono state così distribuite all’interno del cosiddetto cratere sismico:
– nelle Marche, una stazione nivometeorologica è stata installata sul Monte Vettore, dove è presente una faglia caratterizzata da una densa storia sismica;
– in Umbria, dove è stato anche consegnato un misuratore di portata portatile, sono state installate tre stazioni idrometriche, ovvero una nel Comune di Trevi sul fiume Clitunno, una nel Comune di Cerreto di Spoleto sul fiume Nera e una a Norcia sul fiume Sordo; sono state inoltre installate una stazione pluviometrica nel Comune di Foligno (località Colfiorito), una pluviometrica a Norcia (località Campi, zone in quota) e un’altra pluviometrica sempre a Norcia nella località delle sorgenti del Pescia;
– nel Lazio sono state installate una stazione idrometrica sul fiume Velino nel Comune di Cittaducale, un’altra idrometrica nel Comune di Rieti sul fosso Santa Susanna, un’altra sul Canale Santa Susanna nel Comune di Rivodutri e, infine, una stazione pluviometrica nel Comune di Cantalice;
– in Abruzzo sono state installate una stazione idrometrica nel Comune di Farindola, sul fiume Tavo, e un’altra idrometrica nel Comune di Bussi sul Tirino, sul fiume Tirino, e anche due stazioni freatimetriche, una nel Comune di Bussi sul Tirino e una nel Comune di Capestrano.
Il progetto si completa con la misurazione delle portate in corrispondenza di sezioni fluviali individuate insieme alle strutture regionali e prevede un periodo di manutenzione del sistema di monitoraggio realizzato.
Queste attività rientrano nell’obiettivo numero 2 (riprogrammazione delle risorse idriche a causa degli effetti sismo-indotti) del ReSTART, che prevede anche (obiettivo 1) un supporto tecnico per la ricostruzione post-sisma in condizioni di sicurezza idrogeologica da fenomeni pregressi e sismo-indotti e (obiettivo 3) la realizzazione di un modello pilota della governance e di aggiornamento costante e continuativo dei fenomeni di rischio. Il Progetto ReSTART è finanziato dall’Agenzia per la coesione territoriale attraverso i fondi del Programma operativo nazionale Governance e capacità istituzionale 2014-2020 e vede coinvolti, insieme all’Autorità come ente beneficiario, sette partner: le quattro regioni interessate dal sisma, il Dipartimento nazionale della Protezione civile, la Struttura del Commissario per la ricostruzione sisma 2016 e il Ministero della Transizione ecologica.