Première: al Menotti di Spoleto arriva il Balletto di Roma

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Al Teatro Nuovo Gian Carlo Menotti di Spoleto, nell’ambito della Stagione teatrale 22/23 domenica 26 febbraio alle 17, è la volta della danza con Première, la nuova produzione del Balletto di Roma con la coreografia di Andrea Costanzo Martini, artista attivo sulla scena internazionale e già autore di Intro per la compagnia romana nel 2018.

In scena gli interpreti della Compagnia diretta da Francesca Magnini: Serena Marchese, Carola Puddu, Giulia Strambini, Virginia Vorraro, Nicola Barbarossa, Paolo Barbonaglia, Alessio Di Traglia, Francesco Moro.

Perché danziamo? Questa domanda sorge prima di ogni nuova creazione e la risposta arriva, mai completa, nei momenti più inaspettati: frammenti brevissimi, sbirciate brevi dentro una sensazione indefinibile. Momenti in cui ci rendiamo conto che esiste un senso più grande di noi, che siamo parte infinitesimale di un disegno cosmico vastissimo.

Première nasce dall’incontro di Andrea Costanzo Martini con i danzatori del Balletto di Roma e dalla fascinazione per questi artisti così giovani che inseguono il loro desiderio di movimento, sia come sentimento personale, che come bisogno comune.

Première celebra l’umanità, indaga le biografie, le storie uniche e irripetibili di ognuno. Quale allineamento di stelle e pianeti ha permesso loro di essere qui su questo palcoscenico, pronti e disposti a sacrificare qualcosa per noi spettatori? Première ci svela che una compagnia di danza in fondo è un villaggio, una tribù, con i suoi bisogni primari che tentano di essere soddisfatti dall’organizzazione in codici e regole. Tra luci e ombre, come sotto i riflettori. Specialmente alla luce degli avvenimenti legati alla pandemia, dopo una lunga pausa forzata, lontani dalle sale di teatro, è sorta spontanea la domanda: come tornare su un palcoscenico? Cosa ci spinge a esibirci, a farci guardare, ad esporci agli occhi del pubblico? Cosa diamo a vedere? E cosa, di noi, è impossibile nascondere quando siamo su un palcoscenico? Première diventa quindi un rito fatto di commossi e intensi applausi, unico punto di contatto degli artisti stessi con il pubblico mancato. Una dedica a tutti coloro che hanno lavorato e stanno ancora lottando per un rientro del corpo alla vita. Una celebrazione in cui la danza è medium capace di ricreare le condizioni per ricominciare. Un ritorno – di nuovo – alla nostra prima volta.

Info e biglietti

È possibile prenotare telefonicamente al Botteghino Telefonico Regionale del Teatro Stabile dell’Umbria 075 57542222, dal lunedì al sabato dalle 17 alle 20.

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