Dal 25 marzo al 13 maggio 2023, la Galleria Giampaolo Abbondio di Todi dedica una mostra al tema della natura spettrale della pittura: si intitola “Hauntology” e raduna opere di diversi importanti artisti contemporanei, tra i quali Daniele Galliano, Vanni Cuoghi, Alberto Di Fabio, Fulvio Di Piazza, Andrea Chiesi, Maurizio Cannavacciuolo, Marco Neri, Nicola Verlato, Pablo Candiloro, Miltos Manetas, Giampiero Bodino, Giuditta Branconi, Danilo Bucchi, Gianluca Di Pasquale, Elisa Filomena, Fulvia Zambon.
Con il concetto di “hauntology” (crasi dei termini inglesi “haunting” e “ontology”, ovvero “fantasma, ossessione” e “ontologia”), coniato da Jacques Derrida nel libro Spettri di Marx del 1993 e ripreso poi da Mark Fisher nel suo Spettri della mia vita. Scritti su depressione, hauntologia e futuri perduti del 2019, Derrida si opponeva al concetto tradizionale di ontologia, che definisce l’essere come una presenza sempre identica a se stessa, introducendo la figura dello spettro.
A partire dai contributi di importanti filosofi, saggisti e sociologi, il curatore della mostra Hauntology Ivan Quaroni sviluppa il concetto di Hauntologia giungendo a formulare l’idea che la pittura possiede una natura intimamente hauntologica. La pittura, ogni forma di pittura, reitera il potere infestante degli spettri attraverso persistenze, ripetizioni e prefigurazioni che impediscono ogni forma di equazione col presente. Secondo il curatore, infatti, la pittura si sottrae sistematicamente al potere bloccante della realtà, così come viene intesa dall’ontologia tradizionale.
Per tutte le informazioni è possibile consultare il sito della Galleria Giampaolo Abbondio di Todi.
In foto un’opera di Daniele Galliano: https://www.danielegalliano.com/