Un corso per formare i primi operatori dell’Usl Umbria 1 che insegneranno, a loro volta, le tecniche preventive per l’individuazione e la presa in carico delle vittime di violenza. E’ quanto si è svolto dal 21 al 23 marzo scorso presso il centro di formazione di Perugia dell’Azienda sanitaria.
Questo tipo di corso è stato organizzato perché nel 2021 l’Usl Umbria 1 ha aderito ad un progetto Ministeriale promosso dal CCM (Centro nazionale per il controllo e la prevenzione delle malattie) e dall’Istituto Superiore di Sanità della durata di due anni dal titolo: “Ipazia Ccm 2021 – Strategie di prevenzione della violenza contro le donne e i minori, attraverso la formazione di operatori e operatrici di area sanitaria e socio sanitaria con particolare riguardo agli effetti del Covid-19”. Partecipano allo studio solo 6 regioni di cui la capofila è la Toscana (Azienda Usl Toscana Sud-Est) ed il coordinatore scientifico nazionale del progetto è Vittoria Doretti. Per l’Usl Umbria 1, invece, il responsabile scientifico del progetto è Gioia Calagreti, dirigente medico del Polo ospedaliero Alto Tevere e referente del Rischio clinico aziendale. Obiettivo del progetto – che ha una durata di 24 mesi (novembre 2021-novembre 2023), con possibilità di estensione ai primi mesi del 2024 – è quello di sperimentare un modello formativo, basato sulla metodologia del Problem Based Learning – competence oriented, rivolto a operatrici e operatori dei servizi sanitari e socio-sanitari territoriali per l’individuazione e la diffusione di tecniche di prevenzione e di presa in carico della donna o del minore che ha subito violenza.
L’Usl Umbria 1, che sarà responsabile della realizzazione della formazione a cascata su tutte le aziende sanitarie regionali a partire dal 2024, ha inviato 4 professioniste del gruppo di lavoro del progetto Ipazia – Roberta Fratini, Sara Aringoli, Elisa Ceciarini e Martina Baldassarri – presso l’Istituto Superiore di Sanità per formarle come facilitatori dell’apprendimento. In seguito, Gioia Calagreti e Mara Fabrizio, referente regionale del centro unico di formazione, hanno strutturato un corso (inserito nel piano regionale e quindi accreditato ECM) per formare operatori di tutta l’Azienda.
Al corso che si è tenuto nei giorni scorsi a Perugia hanno partecipato in qualità di docenti – oltre alla responsabile scientifica del progetto locale e ministeriale Gioia Calagreti e a Mara Fabrizio – Alfonso Mazzaccara, primo tecnologo dell’Istituto Superiore di Sanità, Sonia Viale, dirigente psicologo Nihmp (Istituto Nazionale per la promozione della salute delle popolazioni Migranti e il contrasto delle malattie della Povertà) di Roma, Claudio Pagliara, direttore Uosd Codice Rosa Salute e Medicina di genere della Regione Toscana, Lorenza Scateni, assistente sociale del Comune Città di Castello, e Silvia Fornari, giudice onorario del Tribunale minori di Perugia.
L’adesione al progetto e la relativa formazione di operatori volti ad accogliere le vittime di violenza, testimonia ancora una volta il grande impegno dell’Usl Umbria 1 nella prevenzione e nella lotta contro la violenza di genere e sui minori e rappresenta l’inizio della formazione a cascata che coinvolgerà in primis gli operatori della stessa Azienda sanitaria e poi tutti gli operatori delle aziende della regione Umbria.