Venerdì 19 maggio, alle ore 21, al Teatro Comunale di Todi, è in programma una serata peri venti anni di Palazzo Francisci, il Centro per la cura dei disturbi del comportamento alimentare. Ci saranno i protagonisti di questa esperienza, pazienti, genitori, operatori. Una serata con performance teatrali ma anche con interventi musicali, video, letture e testimonianze, con ospiti a sorpresa sul palco.
Al di là dell’aspetto celebrativo, la serata vuole essere un momento di riflessione intorno ad un fenomeno che vede in aumento il numero dei pazienti a seguito della pandemia: i dati del Ministero della salute dicono che c’è stato un aumento del 30%, soprattutto tra i giovanissimi.
Il Centro DCA di Todi, che gestisce il Numero verde nazionale della Presidenza del Consiglio (800180969) conferma la crescita esponenziale di richieste di aiuto: sono raddoppiate nel 2020 e triplicate nel 2021.
Nel maggio 2003 fu aperto a Todi il primo centro pubblico italiano interamente dedicato al trattamento dei Disturbi del comportamento alimentare. In Italia stava esplodendo in quel periodo una vera e propria epidemia, che si sarebbe poi allargata a macchia d’olio con un numero attuale di persone ammalate che secondo l’ultima rilevazione ufficiale supera i 3 milioni di persone, soprattutto nella fascia preadolescenziale. In Umbria attualmente sono presenti circa 15.000 persone con patologie alimentari.
“I Disturbi alimentari sono patologie gravi – sottolinea la dottoressa Laura Dalla Ragione, Direttore della Rete Disturbi Comportamento Alimentare Usl1 dell’Umbria – spesso causa di morte, ma sono patologie curabili e guaribili. Purtroppo non in tutto il territorio nazionale ci sono strutture adeguate. L’Umbria ha costruito dal 2003 una rete di eccellenza radicata nel territorio che si compone di 4 strutture: due a Todi, Palazzo Francisci e Nido della Rondine dedicate a trattamento di Anoressia e Bulimia in età evolutiva ed adulta, il Centro DAI di Città della Pieve, dedicato al trattamento dell’Obesità e del Disturbo, che fu istituito nel 2010, e infine il Centro DCA Ambulatoriale di Umbertide dedicato ai Disturbi selettivi dell’alimentazione, disfagie e anoressie precoci istituito nel 2013”.
Dal 2003 sono stati accolti nella Rete DCA della Usl 1 dell’Umbria più di 18.000 pazienti affetti da queste patologie, con un progressivo abbassamento dell’età e un aggravamento dei quadri clinici. Sono pazienti provenienti dall’Umbria ma anche da tutta Italia. Nel periodo Covid le strutture DCA della rete Usl1 sono state tra le poche a rimanere attive. Dall’esperienza umbra sono sorte, sotto la supervisione degli operatori esperti, molte altre strutture in tutto il territorio italiano che seguono questo metodo: Centro Giovanni Gioia in Basilicata, Villa Miralago a Varese, Centro Madre Cabrini a Pontremoli, Centro Oasi a Iesi, Villa Casamora a Grosseto.
Nel 2012 a seguito della visita ufficiale del Presidente della Repubblica di Malta George Abela, con un accordo tra i Ministeri, è sorta una struttura per DCA e Obesità a Malta sul modello del Centro di Todi e Città della Pieve, all’avanguardia in Europa. Molto importante l’attività di ricerca in collaborazione con le principali università italiane (Perugia, Campus Biomedico, San Raffaele, Torvergata, La Sapienza).
“Si viene a Todi, a Città della Pieve e a Umbertide – aggiunge Laura Dalla Ragione – anche per imparare: ogni anno i centri accolgono 200 stagisti e tirocinanti provenienti da tutta Italia ed Europa che passano dei periodi da un mese ad un anno per apprendere le modalità di lavoro. Migliaia di persone hanno vissuto l’esperienza di una modalità di cura che prende in carico non solo la malattia ma l’intera persona e la sua famiglia”. Centinaia gli articoli scientifici e pubblicazioni sul tema prodotti dai centri umbri. Ed è arrivato alla dodicesima edizione il Master sulla Buone pratiche di cura, che si svolge annualmente a Todi e ha coinvolto circa 800 operatori italiani di tutte le discipline.
Grande importanza è stata data al lavoro con le famiglie, che sono state incluse nel trattamento con l’aiuto dell’Associazione Mifidodite, che supporta i familiari che sono spesso traumatizzati da queste patologie. Da anni si svolgono incontri settimanali in ogni centro per i familiari delle pazienti e due volte l’anno dei seminari residenziali presso il Monastero di Montesanto, che accoglie centinaia di genitori da tutta Italia.
Una realtà d’eccellenza nazionale e internazionale, dunque, che a Todi si avvale del sostegno di Etab La Consolazione e dell’apprezzamento delle istituzioni e della comunità locale, che si stringerà venerdì sera a Teatro al DCA di Palazzo Francisci.
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