Al museo all’aperto Bilotti (Mab) di Cosenza sono stati donati nuovi capolavori di arte contemporanea. Si tratta delle sculture ‘Testa di cariatide’ di Amedeo Modigliani, ‘Spirale 82’ di Giò Pomodoro e la ‘Grande maternità’ di Antonietta Raphael Mafai.
Le opere saranno collocate, come tutti gli altri capolavori di maestri come Mimmo Rotella, Salvador Dalì e Giorgio de Chirico, lungo l’elegante e affascinante corso Mazzini, la via principale della città calabrese.
Il sindaco Mario Occhiuto, in linea con il suo ambizioso progetto di rilancio delle prospettive culturali della città , si è accordato con le rispettive fondazioni per avere le tre opere d’arte e arricchire, così, il viale diventato celebre in tutto il mondo come uno dei musei a cielo aperto più interessanti che esistano. Esattamente come il collezionista Carlo Bilotti aveva immaginato. Sono della sua collezione, infatti, la maggior parte delle opere in esposizione, a cui ora, entro settembre, si aggiungeranno queste tre new entry.
‘La Testa di cariatide, di ‘Modì’, è la fusione in bronzo di un modello in legno del 1910 oggi conservato in museo australiano. La scultura attinge dalla classicità greca, contaminata dalla purezza dell’arte africana di cui vi fu una grande mostra a Parigi nel 1906 con avveniristici occhi opachi tipici nei volti di donna. In un periodo dove prevaricava l’astrattismo, Modigliani rimase legato alla grande cultura figurativa rinascimentale e in quest’opera è riconosciuta una delle più alte sintesi di classicismo e purezza.
‘Spirale 82’, di Giò Pomodoro, è ascrivibile al ciclo degli Alberi ed è forse uno dei più caratterizzanti esempi, in scala monumentale, dei movimenti a spirale che sono stati fra i temi cardine della ricerca dell’artista. L’opera è dedicata a Giacomo Leopardi, di cui sono scolpiti sulla parte più bassa alcuni versi tratti dal’Infinito.
Nella ‘Grande maternità ‘ della Mafai, infine, è sintetizzata tutta la poetica dell’artista, unica donna, attualmente, presente al Mab. La sua produzione è segnata da una concezione vigorosamente antiaccademica che viene trasferita nella materia delle sue sculture: pietra e bronzo. Una tenera e vibrante carnalità, per un’epica stagione dell’arte in Italia, di cui l’opera è uno straordinario esempio.
Credits: foto www.strill.it