Nella serata di venerdì dell’Umbria Cinema Festival 2023 la ricca scaletta proposta dal palco in una gremita Piazza del Popolo di Todi, ha visto coinvolti attori del cinema italiano e non solo.
La seconda serata dell’Umbria Cinema Festival 2023 è iniziata con il conferimento a Edoardo Leodel premio “Gigi Proietti”; intervistato da Denise Negri, l’attore romano si è raccontato, emozionato di ricevere un premio che porta il nome del maestro che per lui è stato fondamentale per la sua formazione e per le sue scelte artistiche. Elogiando Proietti e ricordandolo come uomo prima che come artista, Leo ha voluto sottolineare il valore delle opere che ci ha lasciato e quanta passione e lavoro ha messo nella direzione del teatro Brancaccio fino al Gigi Proietti Globe Teather.
Edoardo Leo, che ha firmato la regia del documentario “Luigi Proietti detto Gigi”, attualmente visibile sulla piattaforma Rayplay, racconta un uomo, un attore, che ha dato vita alla cultura di un paese, con la modestia che solo un grande può possedere. Proietti – racconta Leo – ha ridato vita al concetto di “popolare”, concetto nobile che denota la capacità di accogliere, e di come la grandezza di un artista come Proietti, abbia saputo riportare autori considerati intellettuali e borghesi come Shakespeare, alla loro dimensione “naturale” ovvero quella delle origini, di opere destinate a tutti.
E’ stato poi il momento del premio come Miglior serie TV a Francesco Scianna per “ A casa tutti bene”. Rocco Papaleo ha intrattenuto, come solo un artista poliedrico delle sue dimensione può fare, il pubblico tuderte con un’esibizione da vero showman tra musica e comicità, esordendo così: “ … con il primo pezzo… che è uguale al secondo… stupiamo il pubblico! Chi siamo? Da dove veniamo? Ma soprattutto… come torniamo? … siamo quello che siamo per influenza o per colpa… della famiglia” per iniziare poi, come un cantastorie, a raccontare e giocare con parole e ripetizioni che non possono fare altro che coinvolgere un pubblico trascinato da tanta ironia.
La serata si conclude con un docufilm che travolge ed emoziona, dedicato a una donna che ha precorso tempi con la semplicità che solo una stella può avere: Raffa”. Non si racconta Raffaella Pelloni, non si racconta Raffaella Carrà… si racconta l’Icona!
Sonia Lustrino