Venerdì 24, sabato 25 e domenica 26 Novembre al Teatro Morlacchi di Perugia è stata la volta di Stefano Massini con “L’interpretazione dei Sogni”.
In scena Stefano Massini accompagnato dai musicisti Saverio Zacchei, Damiano Terzoni e Rachele Innocenti.
Gli studi sui sogni e sulla loro relativa interpretazione hanno reso Sigmund Freud il precursore di un elemento essenziale della psico analisi, in questo spettacolo Massini fa rivivere il personaggio attraverso la narrazione di storie, drammi e ironie che si susseguono, come nella vita, ognuno dei quali rivela e lascia segni importanti sui quali ognuno è chiamato a lavorare e a confrontarsi.
Il sogno, abbiamo scoperto da Freud in poi, è molto di più di quanto si è portati a pensare, rivela la parte più recondita del nostro essere; da questo concetto questo inizia lo spettacolo, e dalla riproposizione della sua intuizione sulla quale Freud baserà le sue attenzioni e i suoi studi, in base ai quali si avventurerà nelle profondità umane, scoprendo inferni e paradisi. Il sogno, nel suo contenuto, è contraddittorio e vario: ciò che può apparentemente può sembrare idilliaco si rivela un incubo e viceversa, guardando al coniglio come fosse un avvoltoio che sfibra la tua anima e la riempie di incertezze.
L’interpretazione dei sogni è uno spettacolo che ti forza ad entrare nel tuo intimo, senza temere le risposte con coraggio.
Massini è Freud, lo senti presente e lo senti vivo; innesca reazioni e riflessioni, apre le porte dell’anima, lancia quesiti ed interrogativi come se ogni spettatore si trovasse solo, al centro di una stanza, con Freud.
Noi pretendiamo sempre l’attenzione degli altri ma noi non diamo facoltà al nostro io, con le sue sfumature, di dialogare con noi, ed è proprio qui che il sogno si interseca con violenza chiedendoci di poter interloquire con la nostra parte cosciente.
La paura del buio, dell’ignoto, di una fine, crescendo diventa paura della morte, tutto quello che superficialmente guardiamo nasconde complessità, il nostro cervello crea… sempre, incessantemente.
Ognuno con le sue fobie, durante questo spettacolo è costretto ad analizzarsi, non può fuggire emotivamente alle parole, ai suoni e alle vibrazioni dell’occhio che ti osserva, ed entra nella tua anima .
Sonia Lustrino