Aprirà il 6 dicembre prossimo a Palazzo Roncale di Rovigo una mostra unica che celebra Cristina Roccati (1732-1797), scienziata, poetessa e pioniera dell’istruzione femminile. La rassegna, visitabile fino al 21 aprile 2025, è promossa dalla Fondazione Cassa di Risparmio di Padova e Rovigo, in collaborazione con l’Accademia dei Concordi e il Comune di Rovigo, e curata dalla professoressa Elena Canadelli. Grazie a questa iniziativa, la città rodigina rievoca il percorso straordinario di una delle prime donne al mondo a ottenere una laurea, nonché la prima “studentessa fuori sede” d’Italia.
La sfida di Cristina Roccati: studiare la fisica nel Settecento
Nata a Rovigo nel 1732, Roccati manifestò sin da giovanissima un’intelligenza acuta e un’inesauribile curiosità verso le scienze. A soli 15 anni, partì per Bologna, accompagnata da una zia e dal suo maestro, per studiare materie come logica, filosofia, meteorologia, geometria e fisica, sotto la guida della professoressa Laura Bassi, la prima donna a laurearsi in filosofia naturale all’Università di Bologna. Nel 1751, a diciannove anni, Roccati ottenne il titolo di laurea, un traguardo eccezionale in un’epoca in cui le università erano frequentate esclusivamente da uomini appartenenti alle classi più agiate.
Il sostegno del padre, che aveva scelto di puntare su di lei anziché sul fratello, fu essenziale per realizzare questo percorso. Il suo ingresso nell’Accademia dei Concordi di Rovigo e il successivo incarico di “Principe” dell’accademia segnano il riconoscimento del suo talento e del suo ruolo pionieristico nella scienza, pur incontrando critiche e polemiche.
La divulgazione della fisica di Newton e la produzione letteraria
Costretta a lasciare Padova nel 1752 per motivi finanziari, Roccati tornò a Rovigo, dove insegnò fisica ai membri dell’Accademia dei Concordi. Le sue lezioni includevano l’innovativa fisica newtoniana, che ella riuscì a rendere accessibile anche a un pubblico di non specialisti. Era inoltre apprezzata per le sue composizioni poetiche d’occasione, che la resero nota anche fuori dalla sua città natale, consolidando i suoi legami con importanti accademie italiane.
La mostra: un viaggio nella scienza e nella società del Settecento
La mostra a Palazzo Roncale ripercorre la vita di Cristina Roccati e il contesto scientifico e sociale in cui visse. Attraverso materiali d’archivio, manoscritti e opere dell’epoca, i visitatori possono scoprire la moda degli spettacoli scientifici e delle dimostrazioni di fenomeni naturali come l’elettricità, che affascinavano il pubblico di nobili e accademici. Il Settecento è anche il secolo della diffusione delle teorie di Newton, che, grazie a opere divulgative come Il Newtonianesimo per le dame di Francesco Algarotti, iniziano a diffondersi al di fuori dei circoli accademici.
Il telescopio Cristina Roccati: un omaggio dall’Agenzia Spaziale Europea
A coronamento di questo omaggio, l’ESA ha intitolato a Cristina Roccati uno dei telescopi del progetto PLATO, la cui missione sarà individuare pianeti extrasolari. Questo telescopio rappresenta un tributo a una donna che, sfidando i pregiudizi del suo tempo, ha dedicato la sua vita alla scienza e alla conoscenza dell’universo, diventando un esempio per le donne che aspirano a una carriera scientifica.
Cristina Roccati emerge oggi come una figura che ha precorso i tempi, contribuendo con passione e tenacia alla divulgazione scientifica. La mostra a Rovigo offre così l’occasione per riscoprire il ruolo delle donne nel secolo dei Lumi, celebrando una delle menti più brillanti e coraggiose della storia della scienza italiana.