In soli due mesi (da metà settembre a metà novembre) il Centro di educazione ambientale del Trasimeno, nell’ambito del progetto Scuole all’Oasi, ha accolto quasi seicento studenti. Sono stati infatti esattamente 589 gli studenti e 65 i docenti-accompagnatori che hanno visitato l’area naturalistica tra le più importanti della regione.
L’Oasi La Valle è gestita da una piccola cooperativa di 5 soci (Marco, Chiara, Maddalena, Mario, Maddalena), l’Alzavola Soc. Coop. che si occupa della “gestione del patrimonio naturale”, in particolare, dal 2009 dell’oasi naturalistica sul lago Trasimeno.
La cooperativa si occupa di tutto quanto concerne il funzionamento dell’oasi:
– percorsi di educazione ambientale che proponiamo dai bambini di 2 anni ai ragazzi dell’università;
– visite guidate per un ecoturismo educativo: ci rivolgiamo a naturalisti professionisti, agli amanti della natura, alle famiglie, ai cittadini;
– monitoraggi scientifici: siamo naturalisti ed esperti ornitologi e realizzano una serie di monitoraggi scientifici finalizzati alla conservazione dell’ecosistema Trasimeno con particolare riferimento all’ambiente del canneto. Tra i monitoraggi è da ricordare l’Inanellamento scientifico degli uccelli svolto in forma sia scientifica che divulgativa con lo scopo di avvicinare i giovani ma anche gli adulti alla ricerca in campo ambientale;
– in ultimo di tutte le attività di promozione, salvaguardia e manutenzione dell’oasi.
Tutti umbri i ragazzi che hanno realizzato un percorso con le proprie scuole nell’Oasi, aderendo ad uno specifico progetto promosso dallo stesso Centro, finalizzato a far conoscere il territorio del Parco del Trasimeno. Il 60% dei ragazzi proveniva dalla Scuola dell’Infanzia, mentre il restante 40% dalla scuola Primaria.
L’Oasi propone sempre esperienze concrete di conoscenza del Trasimeno e dei suoi “abitanti”, ed ha come finalità prioritaria la salvaguardia, la valorizzazione e la promozione del territorio. “Spesso i piccoli che giungono in visita non arrivano neanche al parapetto del pontile – fanno notare gli operatori dell’Oasi – ma non è mai troppo presto per capire quale importante risorsa sia il patrimonio ambientale”.