Ad occhio nudo, seppure con un cielo limpido e scuro, appare come una debole macchiolina luminosa. Ma in queste sere di aprile basterà un buon binocolo per cominciare a percepire la sua vera natura: quella di ammasso stellare. Stiamo parlando di Messier 48, o M48 in breve, un ammasso aperto composto da poco meno di un centinaio di stelle che si trova in direzione della costellazione dell’Idra, verso sud ovest.
M48 è un oggetto relativamente semplice da individuare: sebbene si trovi infatti in una zona di cielo priva di stelle od oggetti di rilievo, la sua luminosità facilita la sua individuazione; sotto un cielo in buone condizioni meteorologiche infatti M48 è visibile anche ad occhio nudo come un alone chiaro molto debole, mentre già con piccoli telescopi si possono riuscire ad individuare una cinquantina di stelle. Anche al binocolo è possibile risolvere alcune delle sue componenti principali, mentre con un telescopio amatoriale di piccole dimensioni il numero delle stelle visibili si moltiplica, arrivando a diverse decine; le sue dimensioni estese fanno sì che esso rientri a mala pena nel campo visivo dell’oculare.
M48 si trova nell’emisfero australe, ma è talmente prossimo all’equatore celeste da risultare visibile da tutte le aree popolate della Terra, anche le più settentrionali;[1] si trova circa una decina di gradi a sud della brillante stella Procione, sul bordo della Via Lattea. Il periodo migliore per la sua osservazione va da fine dicembre a tutto maggio.
Distante circa 1500 anni luce, e con un diametro di circa 23 anni luce, l’ammasso fu scoperto da Charles Messier nel 1771, ma per un suo errore nel riportare i dati – dice una nota dell’Inaf-, venne identificato come oggetto numero 48 del celebre catalogo solo nel 1934, grazie all’astronomo tedesco Oswald Thomas.
Oltre a M48, il cielo di aprile, ricorda ancora il notiziario online dell’Istituto nazionale di Astrofisica, offrirà, meteo permettendo, altri interessanti fenomeni, come le congiunzioni della luna con Giove, Marte e Saturno.