Dai ravioloni a forma di Fontana Maggiore a quelli con la basilica di Norcia o del Torrino di Foligno, dalle tagliatelle a zig zag a quelle a onda fino alla pasta con le lettere dell’alfabeto con il carattere Monk. L’ultima novità firmata dall’Accademia di Belle Arti di Perugia è nel campo del food per realizzare la pasta stampata in casa, con l’esclusività di portare a tavola un primo piatto personalizzato. Una idea nata da un progetto realizzato da un gruppo di giovani artisti della “Vannucci” (Valentina Alunno, Andrea Binazzi, Federica Braconi, Sara Sargentini) capitanati da Paolo Belardi, direttore dell’Accademia e responsabile scientifico del progetto, in collaborazione con ABA FabLab (Giacomo Pagnotta, Gianluca Sciarra, Giovanni Sciarra), l’officina/laboratorio dell’Accademia che offre servizi e oggetti personalizzati relizzati con stampanti 3D (info@abafablab.it). E che ha debuttato proprio lo scorso weekend con uno stand allestito a I primi d’Italia a Foligno.
Un nuovo prodotto per casalinghe, chef e pastifici che ha preso spunto dalla tradizione tutta italiana della buona cucina e dello stare a tavola e le varie tipologie di pasta tipiche delle ricette regionali. “Proprio in questi giorni a Londra – anticipa Paolo Belardi, ideatore della sperimentazione – è stato aperto il primo ristorante pop up in 3D in cui tutti gli arredi (i bicchieri, i piatti, le posate e i tavoli) sono stati realizzati con le stampanti 3D. Ma noi, in Accademia, accarezziamo l’idea di andare oltre, proponendo un ristorante di charme con un menu 3D!”.
Il progetto “Make your food” intende andare oltre la classica concezione del formato di pasta, standardizzato, per entrare nel mondo della personalizzazione. Dalla sinergia tra la ricerca creativa dell’Accademia “Vannucci” e la sperimentazione tecnologica di ABA FabLab, prendono così forma nuovi sistemi di “fare la pasta”. Tre metodi che prendono spunto dalla tradizione dei pastifici e della “pasta fatta in casa” evolvendoli con un approccio inediti, volti a promuovere l’innovazione della “pasta stampata in casa” mediante l’utilizzo della stampa 3D.
Perché Pasta stampata in casa? Grazie alle tecnologie digitali della modellazione tridimensionale e della stampa 3D, che agevolano notevolmente il collegamento tra la fase di ideazione e le operazioni di creazione del prototipo/prodotto, essendo facilmente fruibili ed economicamente accessibili, è stato possibile pensare contemporaneamente al design e alla realizzazione, riducendo notevolmente la filiera della produzione della pasta. In tal senso è stato possibile sviluppare tre sistemi diversi di fare pasta: le lettere dell’alfabeto modellate con il carattere tipografico Monk, realizzato dall’Accademia e presentato a Expo Milano 2015; stampi per ravioloni, che in questo caso imprimono nella pasta le forme dei monumenti umbri, ma anche italiani come il Colosseo e la Torre di Pisa; e il rullo componibile ad anelli, ognuno dei quali ha un motivo diverso, che permette di ottenere tagliatelle simmetriche o asimmetriche. Si potrebbe definire la “Pasta d’artista” che con un mattarello permette una moltitudine di forme sempre inedite e creative. Tre metodi di realizzazione, collegati da un unico fil rouge: la personalizzazione. Sia a livello domestico che professionale, la pasta si trasforma da semplice cibo da consumare in un argomento di conversazione e strumento di espressione e di creatività”.