Si svolgerà sabato 13 gennaio a Foligno (Palazzo Trinci, dalle 15,30) il convegno di studi, promosso dall’Associazione Amici dell’Abbazia di Sassovivo e patrocinato dal Comune e dalla Diocesi di Foligno, dal titolo “Foligno: indagini archeologiche presso l’ abbazia di Sassovivo e nuovi progetti di ricerca”. Dopo i saluti di amministratori, esperti e della presidente dell’Associazione “Amici dell’Abbazia di Sassovivo”, Roberta Taddei, la docente di restauro architettonico all’Università ‘Sapienza’ di Roma, Lia Barelli, coordinatrice scientifica sia degli scavi archeologici di Sassovivo che dei nuovi progetti di ricerca, parlerà delle “Campagne di scavo presso l’abbazia di Sassovivo: lo stato degli studi”. L’intervento verterà sulle conclusioni preliminari delle quattro campagne archeologiche, condotte dal 2014 al 2017, che hanno dato risultati che permettono di inserire meglio Sassovivo nel contesto italiano ed europeo dal punto di vista architettonico e storico, e che nei successivi sviluppi promettono esiti di tutto rilievo per diverse discipline, dall’archeozoologia alla paleobotanica, dall’antropologia fisica alla storia della produzione ceramica.
A seguire la direttrice degli scavi di Sassovivo, Maria Romana Picuti, (Università della Sapienza di Roma) che parlerà su “Dalla Regola di San Benedetto alle fornaci per campane nelle chiese: il caso di Sassovivo”. Il ritrovamento di una fornace di campane al centro dell’avancorpo della chiesa abbaziale di Sassovivo, avvenuto nel corso delle indagini archeologiche, diventerà qui occasione per una riflessione sull’importanza del segnale sonoro nella Regola di San Benedetto e sulla rigorosa osservanza della scansione del tempo che impone la vita monastica. Verranno ripercorsi i primordi della diffusione delle campane e dei campanili nella penisola italiana e si parlerà delle tecniche dei maestri campanari, che presentano innumerevoli variabili. Verranno inoltre ricordate le credenze legate allo stato di passaggio del metallo, alle sue connotazioni infere e alla necessità che l’oggetto liturgico assicurasse, tramite consacrazione, la sua protezione dalle forze demoniache. Raffaele Pugliese (Università Sapienza di Roma), direttore dello scavo di Sassovivo, tratterà dell’area cimiteriale riportata alla luce durante le campagne archeologiche , della datazione di alcune tombe sulla base dei reperti ceramici rinvenuti nei terreni di riempimento e di un nucleo di ceramiche del XIV secolo, trovato nel riempimento delle volte della Loggia del Paradiso, che fornisce interessanti informazioni sul tipo di vasellame che circolava nella comunità monastica nel medioevo. Ottavio Bucarelli, Pro-Direttore del Dipartimento di Beni Culturali della Chiesa della Pontificia Università Gregoriana, e Roberta Taddei illustreranno poi l’importanza del progetto, ancora in fieri, della digitalizzazione delle ‘Carte’ di Sassovivo, ovvero del fondo documentario che contiene la storia spirituale politica e materiale , ancora tutta da scriversi, della potente abbazia, tra XI e XIV secolo espressione e centro di una forza economica dominante e di un’egemonia territoriale che travalica i confini umbri.