Anche quest’anno l’Accademia Romanistica Costantiniana ha organizzato dal 23 al 25 giugno nel Palazzo Comunale di Spello gli ormai consueti incontri dedicati allo studio storico del diritto e, nello specifico, istituti, temi e problemi dell’esperienza giuridica romana, con particolare attenzione al periodo tardoantico.
La “Costantiniana”: è solitamente così che gli studiosi abbreviano il nome della nostra Accademia, nata nei primi anni Settanta dello scorso secolo con un preciso riferimento all’imperatore Costantino ma pensata già per occuparsi di un arco temporale più vasto, quei secoli che i suoi stessi ideatori chiamavano ancora “basso impero” e che, grazie anche al lavoro di essa, è divenuto oggetto di grande interesse con una sua individualità: “tardoantico” o “tarda antichità”.
Il Centro di Ricerca, di concerto con l’associazione Accademia storico-giuridica costantiniana, organizza ad anni alterni Convegni Internazionali (negli anni dispari), Tavole Rotonde (negli anni pari). Dal 2013 tali eventi sono accompagnati da Seminari, intitolati a Giuliano Crifò, destinati alla formazione di giovani studiosi.
I lavori dell’Accademia Romanistica Costantiniana si sono articolati in due distinti, seppur connessi, percorsi scientifici. Dapprima hanno avuto luogo i Seminari dell’Accademia, il 23 e 24 giugno, rivolti a giovani studiosi del Diritto Romano, che hanno riguardato “Aspetti del fenomeno processuale in età tardoantica” e “Aspetti della cultura del Tardoantico”.
Nel pomeriggio del 24 e nella mattina del 25 giugno, la Sala dell’Editto ha accolto i lavori della tavola rotonda “Ai confini del Tardoantico. Itinerari di studio” che con la partecipazione di prestigiosi studiosi italiani e stranieri, ha incentrato la discussione su proposte e questioni in preparazione del XXIII Convegno Internazionale previsto per il 2017; durante l’incontro è stato inoltre presentato il volume “Omaggio a Giuliano Crifò. A proposito del carteggio Betti-La Pira. Atti dell’Incontro di Studio (Messina, 13 Novembre 2015) ”, a cura di Lucietta Di Paola Lo Castro e con il contributo di numerosi amici dell’Accademia.