Ogni anno in Italia vengono confezionati 16 miliardi e mezzo di litri di acqua, di cui quasi 15 destinati al mercato interno, con una crescita dell’8% rispetto al 2022 e un giro di affari di 3 miliardi e 100 milioni di euro, secondo i dati Beverfood. Numeri da capogiro che confermano il primato storico del nostro Paese nel mercato delle acque confezionate: un primato esteso anche all’estero, con il 10% della produzione distribuito in Europa e Stati Uniti, che delle etichette Made in Italy apprezzano le qualità organolettiche e il packaging curato ed elegante. Racconta tutto il numero di settembre in edicola oggi del Gambero Rosso.
“Già 34 anni fa Gambero Rosso aveva con grande lungimiranza dedicato una copertina al mercato delle acque minerali, confrontando 241 etichette, quando ancora l’acquisto di acqua eguagliava quello del vino” commenta Marco Mensurati, Direttore della testata che con Mara Nocilla ha supervisionato l’indagine. “Oggi la forbice è diventata enorme: di vino ne consumiamo solo 40 litri all’anno pro capite, mentre l’amore degli italiani per l’acqua confezionata sembra diventare sempre più smisurato con un consumo di 252 a testa nei 12 mesi. Ma come distinguere le varie etichette? Ci abbiamo provato noi, con un blind test eseguito coinvolgendo un panel di assaggiatori, tra cui due water taster, che si sono cimentati su un campione di 56 acque lisce, effervescenti naturali e non addizionate di gas, acquistate nella grande distribuzione, classificandole per gusto, leggerezza e armonia”.
Tra le regioni italiane, l’Umbria spicca con ben 12 referenze, due tra le effervescenti naturali e dieci tra le lisce.
La classifica delle effervescenti naturali
Con un punteggio complessivo di 76/100, guadagnano il primo posto due etichette romane: l’acqua Clavdia, del gruppo SEM, tra i principali player italiani di produzione, imbottigliamento e distribuzione di acque minerali, che deriva il suo nome dall’antica via consolare Clodia; e l’acqua Egeria, che appartiene alla Società Acqua Santa di Roma, con il suo stabilimento immerso nel verde del parco dell’Appia Antica. Seguono la viterbese Acqua di Nepi con 70/100, la campana Ferrarelle con 68/100, l’umbra Sangemini, brand del gruppo Acque Minerali d’Italia, con 63/100, a pari merito la romana Lete e la toscana Uliveto con 62/100, la casertana Santagata con 61/100, l’umbra Grazia con 57/100 e in fondo alla classifica si posiziona l’acqua di Coop – Sorgente Monte Cimone con 50/100.
La classifica delle lisce
C’è una regina indiscussa che ha ottenuto il massimo punteggio in quasi tutti gli aspetti considerati – leggerezza, pulizia, armonia, complessità e piacevolezza – raggiungendo 91 su 100 e posizionandosi in testa alla classifica: è l’acqua minerale naturale San Bernardo, dal 2015 parte del Gruppo Montecristo, con stabilimento a Garessio, in provincia di Cuneo, tra le Alpi Marittime, che la leggenda vuole abbia anche proprietà terapeutiche. Segue l’acqua a marchio Consilia, prodotta dalla storica azienda Siami con sede a Gubbio e distribuita da Sun – Supermercati Uniti Nazionali, con 82/100 e con 80/100 l’acque Fabia, che fa capo ad Acque Minerali d’Italia. Tra le label della grande distribuzione si distingue anche l’acqua Misia – Selex che raggiunge un punteggio di 73/100 e l’acqua Clivia – Fonte Santa Chiara, prodotta nello stabilimento di Motette, con 71/100. Scendendo, con un punteggio di 67/100, si posiziona l’acqua Viva, prodotta dall’umbra S.I.A.Mi. (Società Italiana Acque Minerali) e con 66/100 l’acqua venduta con il marchio Simply – Fonte Aura Acquasparta. Seguono l’acqua Rocchetta, che nasce nel cuore dell’Umbria e viene distribuita dalla Compagnia Generale di Distribuzione, con 62/100, l’acqua Lieve, imbottigliata dal gruppo S.I.A.Mi S.p.A., con un punteggio di 56/100, mentre chiude la classifica con 50/100 l’acqua di Conad – Sorgente Flaminia.