Rendere attrattivi i mestieri dell’alto artigianato restituendo loro dignità: è il messaggio che Brunello Cucinelli promuove attraverso la sua Scuola di Alto Artigianato Contemporaneo per le Arti e Mestieri di Solomeo.
Invertire un modo di pensare, aprire nuove opportunità a ragazzi che, nel mondo in cui viviamo, incontrano serie difficoltà nell’inserimento nel mondo del lavoro e, perché no, far sì che qualcuno di loro scopra un suo insospettato talento per uno dei tanti mestieri che uniscono il saper fare al buon gusto che hanno, da sempre, fatto dell’Italia un Paese unico nel saper declinare la bellezza in ogni sua sfumatura e nel saperla trovare in ogni oggetto, anche di uso comune, realizzato da artigiani sapienti.
Da sempre l’aspirazione negli strati più poveri della società è stata, è, e sarà, l’elevazione sociale, congiunta alla crescita economica personale e familiare. Dopo la guerra per operai e braccianti questo significava sacrificarsi per far studiare i propri figli affinché potessero affrancarsi da una vita di sacrifici; da qui il mito del figlio “dottore” e del pezzo di carta che ti avrebbe garantito riconoscimento sociale e stabilità economica, in una parola: la dignità.
Ed è proprio la dignità il concetto centrale che, sottolinea Brunello Cucinelli, va restituita ai lavori manuali, non meno importanti e preziosi di quelli di concetto. Privilegiando nella scelta lo studio al lavoro (in base al concetto che i ragazzi più “intelligenti” proseguono gli studi e quelli meno dotati si votano al lavoro manuale) quest’ultimo già viene, in un certo qual modo, penalizzato, ma se il lavoro presume una adeguata preparazione, un ambiente di lavoro accogliente e gratificante, una retribuzione congrua che garantisca una onorevole presenza nella società… il concetto di lavoro assume tutto un altro, insospettato, “appeal”.
Tutto questo è quanto propone Brunello Cucinelli con la sua Scuola di Alto Artigianato Contemporaneo per le Arti e i Mestieri di Solomeo. La scuola, aperta dal 2013, offre l’opportunità di imparare un lavoro altamente qualificato (Modelleria e Sartoria femminile, Taglio e sartoria maschile, Rammendo e rimaglio, Orticoltura e Giardinaggio e Arti Murarie) lavorando per cinque ore al giorno, quindi “imparare facendo” come in ogni bottega artigiana, con una retribuzione, svolgendo il proprio lavoro in un posto accogliente, dove lo spirito è curato quanto il corpo.
Bisogna tornare a pensare che ciò che ha fatto dell’Italia il Paese che da sempre detta lo stile, l’eleganza e la bellezza nel mondo sono stati i geni della creatività ma che, al contempo, erano abili artigiani che conoscevano a fondo materiali, tecniche e segreti del proprio ambito di attività; l’alto artigianato deve essere quindi considerato come una grande opportunità di lavoro e di realizzazione per i giovani, per garantire, anche in futuro, gli elevati standard di qualità che differenziano da sempre i prodotti italiani.
Benedetta Tintillini