Sono circa quaranta le opere, tra pittura, scultura e ceramica, che raccontano l’Amore in tutti i suoi aspetti, ospitate fino al 7 aprile 2024 negli spazi espositivi del Palazzo Montani Leoni di Terni in ‘Amarsi. L’Amore nell’Arte da Tiziano a Banksy’, mostra a cura di Costantino D’Orazio con la co-curatela e direzione di Anna Ciccarelli e con la collaborazione di Federica Zalabra.
Location ideale, la città di San Valentino, per un viaggio nella storia attraverso una delle tematiche da sempre più presenti nelle opere artistiche e qui esplorate in tutte le sue forme, da quello materno a quello legato desiderio e alla alla passione. Una tematica, l’amore nelle sue varie declinazioni, rappresentata secondo modalità che sono cambiate nello scorrere del tempo. Per raccontarlo nella mostra di Terni sono stat raccolti dipinti, sculture, grafiche e ceramiche provenienti da importanti musei di tutta Italia, dalle Gallerie degli Uffizi di Firenze alla Pinacoteca Ambrosiana di Milano, dal Museo di Capodimonte di Napoli alla Galleria Nazionale d’Arte Moderna di Roma. Pr gli autori in esposizione si va dal Pinturicchio al Tintoretto, dal Guercino a Guido Reni, per proseguire con Antonio Canova e Francesco Hayez, arrivarndo poi a Giacomo Balla, Giorgio De Chirico, Mario Schifano, Alberto Burri, fino ad arrivare, appunto, a Banksy.
Presentata dalla Fondazione Cassa di Risparmio di Terni e Narni, l’esposizione, aperta con ingrasso libero di martedì e mercoledì dalle 15.30 alle 19.30 e da giovedì a domenica dalle 9 alle 13 e dalle 15.30 alle 19.30, indaga l’iconografia dell’Amore nella storia, dall’antichità fino al XXI secolo. “Concepita come omaggio a san Valentino, protettore degli innamorati e patrono di Terni, – si legge nella nota di presentazione – la rassegna intende riunire le iconografie più note dedicate al sentimento che ha maggiormente ispirato gli artisti nel corso dei secoli: dalla mitologia greca e romana, attraverso le icone dell’amore spirituale medievale, fino al recupero dell’antico in epoca rinascimentale, la sua trasformazione nel Barocco e lo sguardo nostalgico nell’Ottocento, l’Amore ha potuto fare affidamento su una serie di immagini e storie che soltanto nel Novecento cominciano ad essere messe in discussione.”
Maria Vittoria Grotteschi