Dopo aver portato il cinema in “arene estive insolite”, riprende dalla prossima settimana (17-18-24-25 agosto) la seconda parte dell’iniziativa cinematografica presso il Chiostro di San Francesco ad Amelia.
Si partirà con uno dei registi più anticonformisti dello scenario americano odierno (e dal tocco ricercatamente europeo), quel Richard Linklater, considerato tra i più interessanti dei nuovi autori del cinema d’oltreoceano, un talento emerso indipendentemente dai grandi circuiti del cinema statunitense.
Per l’occasione ci immergeremo in uno splendido affresco americano fine anni ’70 – inizio ‘80: che l’habitat temporale sia questo, non è un caso, perché la Storia del mondo stava accumulando energia per sprigionare cambiamenti importanti; e i testimoni di questi cambiamenti non possono che essere i giovani, capaci di assorbire e interpretare al meglio tutto ciò che il tumulto epocale, da Est a Ovest, si apprestava a generare.
In questo senso – e a suo modo – Tutti vogliono qualcosa (in programma sabato 18 agosto) è un film sociologico che sparge il suo fluido sul costume e i comportamenti di una generazione: nello specifico americana, anzi “molto” americana, dai tratti però facilmente individuabili nella sua generalità.
Non un semplice film sulla nostalgia degli anni 80, bensì un’opera rilassata, divertentissima e limpida che ancora una volta ci dice qualcosa sul tempo.
Tutti vogliono qualcosa è il sequel spirituale di La vita è un sogno (in visione la sera prima, ven. 17 agosto): film del 1993, ambientato nel 1976, narra l’ultimo giorno di scuola (nello specifico dihigh school) di un gruppo di ragazzi in un paesino del Texas. Tutti vogliono qualcosa ricomincia quindi da lì: passata l’estate si va dritti al college.
Linklater dopotutto è da sempre ossessionato dal tempo, inteso come inevitabile passaggio di ‘attimi’ vissuti al massimo. In questo senso, allora, questi sono film decisamente universali, che non sono indirizzati solo ai nostalgici degli ’70 e ’80, o solo a chi ha frequentato il college in America. Bensì sono dedicati a coloro che, in fondo, volevano inconsciamente che quell’ultimo fine settimana non finisse mai, e anche a coloro che sempre inconsciamente da quel fine settimana non si sono mai ‘svegliati’ per davvero. Anche perché sono pure film romanticissimi – senza essere mai smielati – sul primo vero amore.