L’Archivio del futurista Angelo Rognoni (1896-1957) comprendente manoscritti inediti, fotografie, disegni e libri futuristi, viene affidato dall’ultima erede dell’artista a Luca Sforzini Arte. La scrivania e la poltrona di Rognoni (a cui sedettero Filippo Tommaso Marinetti ed altri protagonisti del futurismo) vengono donate al Castello Sforzini di Castellar Ponzano per eternare la memoria del grande futurista pavese.
Marida Caviggia, nipote del grande futurista pavese Angelo Rognoni (Pavia 1896-1957) ha affidato a Luca Sforzini Arte la gestione dell’intero Archivio Rognoni (comprendente manoscritti futuristi, dattiloscritti, riviste, giornali e libri futuristi, fotografie, disegni, dipinti, bozzetti, lettere, testi inediti). L’ultima erede dell’artista ha inoltre donato la scrivania e la poltrona di Rognoni (a cui sedettero Marinetti, Mazza, Soggetti, Cerati, Morpurgo, Dessy, Corra, Chiti, Cangiullo ed altri protagonisti del futurismo) al Castello Sforzini di Castellar Ponzano perchè siano là collocati per eternare la memoria del nonno. Così sarà.
Luca Sforzini Arte, con l’acquisizione dell’Archivio Rognoni che si aggiunge alla gestione dell’eredità del futurista Francesco Cangiullo (Napoli 1884-Livorno 1977) proveniente dalla Collezione Mena Joimo di Livorno, riunisce così moralmente ed artisticamente i due grandi amici futuristi e rilancia l’attenzione al futurismo “dimenticato”.
Angelo Rognoni è stato, con Gino Soggetti, il principale esponente del futurismo pavese. Aderisce al movimento fin dagli anni Dieci; nel 1916 lancia il “Manifesto della psicopittura” e nel 1917 fonda “La Folgore Futurista”. Volontario nella prima guerra mondiale, combatte sul Carso e – fatto prigioniero – trascorre 14 mesi in un campo di concentramento. Elabora sintesi teatrali e tavole parolibere, romanzi, drammi, novelle, Manifesti. E’ legato con affettuosa amicizia a Marinetti, Mazza, Soggetti, Cerati, Morpurgo, Dessy, Corra, Chiti, Cangiullo, Masnata, Grignani, Prampolini.