Lo scorso 6 febbraio a Todi è stata presentata l’annata olearia 2022 dell’Olio Extra Vergine DOP Umbria.
L’evento, organizzato dalla Strada dell’Olio Dop Umbria in collaborazione con il Comune di Todi, Istituto Agrario A.Ciuffelli di Todi, Svilppumbria, Parco Tecnologico dell’Umbria, Camera di Commercio dell’Umbria, Promocamera dell’Umbria, Ass. Strada dei Vini del Cantico, Ass. di categoria e Regione Umbria, ha offerto un ricco programma di appuntamenti tra panel test e banchi di assaggio, senza dimenticare le bellezze artistiche e storiche della città millenaria.
La conferenza stampa, a conclusione della giornata, ha evidenziato molteplici aspetti di sviluppo del comparto, anche, e soprattutto, in un’ottica di promozione culturale non disgiunta dall’aspetto prettamente economico della produzione.
L’olio E.V.O. in Umbria è un’eccellenza assoluta, tanto da aver assegnato la DOP a tutto il territorio regionale, a sua volta suddiviso in cinque distinte zone di produzione: Colli Assisi Spoleto, Colli Martani, Colli Amerini, Colli Orvietani, Colli del Trasimeno.
E’ stato ricordato come, da sempre, l’olio e l’olivo abbiano rivestito un ruolo imprescindibile nella società occidentale. Nella mitologia greca la pianta dell’olivo fu un dono dalla Dea Athena agli ateniesi durante la disputa con Poseidone per il dominio sull’Attica, divenne poi emblema di luce e quindi del sapere (perché l’olio in origine non era destinato al consumo umano ma alla combustione nelle lanterne), e quindi simbolo religioso (l’unzione con l’olio benedetto), solo per citare alcuni esempi di come la nostra cultura sia strettamente legata (per riprendere il titolo: a doppio filo) a questo albero argenteo di estrema bellezza.
Un filo d’olio quindi che può condurre ad una promozione culturale e turistica rendendo i frantoi luoghi dispensatori di cultura.
Angela Canale, capo panel dell’ASSOPROL, ha raccontato dei tanti timori che hanno accompagnato la produzione dell’annata 2022: dalle tempistiche della potatura per la paura di gelate tardive, alla sicci8tà che ha caratterizzato i mesi estivi, alle piogge provvidenziali, al pericolo scampato della “mosca”, fino ad arrivare ad una annata superlativa si per qualità che per quantità. Le cifre fornite infatti parlano chiaro: sono stati raccolti 5 milioni e 300mila chilogrammi di olive per 950mila chilogrammi di olio, pari a + 66% rispetto all’annata precedente.
Tanto lavoro è stato fatto ma molto ancora ne resta da fare, prima di tutto nella conoscenza del prodotto; sembra strano, visto che si tratta di un alimento presente in tutte le case, ma lo conosciamo veramente fino in fondo? Sappiamo valutare il valore dell’olio e non lasciarci ingannare dalle offerte del supermercato che popone un extra vergine a un euro o poco più? Conosciamo a fondo il lavoro che si nasconde dietro la produzione di un olio eccellente? E cos’è che rene eccellente un olio?
Essere cittadini e consumatori consapevoli è un dovere, oltre ad essere un diritto, e il tipo di informazione che rappresento vuole fare la sua parte.
Benedetta Tintillini