Alla vigilia dell’Anno che verrà sono stati pubblicati i dati relativi ai flussi turistici in Umbria nell’anno che sta per concludersi.
Il turismo in Umbria sembra aver messo le ali, in estate già si vedeva il grande afflusso di turisti che arrivavano in Umbria riempiendo quelle che sono le strutture caratteristiche della nostra regione: agriturismi, case vacanze e alberghi diffusi spesso inseriti in quei borghi che tanto identificano i nostri paesaggi.
L’Aur (Agenzia Umbria Ricerche) oggi fa il punto della situazione, a pochi giorni dall’Anno che Verrà che, oltre ad essere una frase legata a promesse spesso irrealizzabili del tipo “l’anno che verrà mi metto a dieta o sarò più buono..”, è anche il titolo del programma di RAI 1 che vedrà protagonista l’Umbria nella mezzanotte più importante dell’anno. I locali perugini sembrano essere tutti sold out e in molti si stanno organizzando, fin dalle prime ore, per mettersi in fila e prendere posto sotto il palco di Amadeus.
Ma veniamo a noi.
I turisti arrivati in Umbria tra luglio e ottobre 2022, hanno fatto registrare un +79.106 rispetto al 2019 e +72.418 rispetto al 2018.
La stessa analisi a livello comprensoriale evidenzia che la sostenuta crescita delle presenze turistiche in Umbria sia stato un fenomeno diffuso territorialmente. E questo è un dato davvero sorprendente in quanto era impensabile, al di là delle più rosee previsioni, che già alcuni mesi del 2022 potessero superare i rispettivi mesi del 2019 con, fra l’altro, alcuni casi che presentano performances davvero significative: si pensi in particolare alle +73 mila presenze nel Trasimeno, alle +50mila nel Perugino, alle +111 mila nell’Assisano. Degne di nota anche le affluenze nel Ternano e nell’Amerino che si sono distinti per i tassi di crescita più alti in termini di presenze (il primo anche come arrivi).
Se le presenze sono aumentate ovunque, la crescita degli arrivi ha investito dieci comprensori su dodici. Presentano un lievissimo delta negativo solo il Tuderte (-1.344) e l’Orvietano (-2.008), che però hanno fatto registrare numeri da record in termini di presenze nei mesi del 2022 presi in considerazione rispetto ai corrispondenti mesi del 2019.
La consacrazione finale di questa impennata turistica del 2022 potrebbe chiudersi in bellezza o con le solite polemiche, tutto dipende dall’Anno che Verrà!
N.B. L’analisi non prende in considerazione il 2020, il 2021 e anche la prima parte del 2022, quando la paura del virus – in aggiunta alle limitazioni di ordine sanitario – continuava a frenarci e non ci rendeva completamente liberi di programmare le nostre vacanze. Per cui sono state analizzate le dinamiche dei flussi turistici relative al periodo luglio-ottobre 2022 in relazione a quelle degli stessi periodi degli anni che dal 2019 risalgono al 2014.
Donatella Binaglia