Da un indagine ancora in pieno svolgimento, sui resti di almeno 54 persone ritrovate nella villa di Lucius Crassius Tertius, poco distante dalla villa di Poppea a Torre Annunziata, è emerso come fossero frequenti problemi dentali a dispetto di altre malattie in genere più diffuse come, ad esempio, la malaria.
Gli scheletri ritrovati sono stati sottoposti a studi isotopici, antropologici e del dna effettuati in collaborazione con l’università del Michigan, della West Florida e con il supporto di Andrea Acosta, dottoranda all’univeristà della South Carolina, al fine di rilevare una serie di dati sullo stile di vita degli abitanti del luogo e sulle patologie presenti a quell’epoca.
In un ingente numero dei cadaveri presi in esame, che cercarono disperato rifugio dalla devastante eruzione del Vesuvio del 79 d.C proprio nella villa dove trovarono la morte, è stata appurata la presenza di tratti genetici comuni, ad indicare una relazione biologica fra di essi.
Le analisi effettuate sulle ossa hanno messo in risalto una salute generale più che buona delle vittime. Il fatto che a Oplontis non emergano indizi della presenza di malati di anemia fa dedurre che la malaria non fosse presente e che la popolazione seguisse una dieta sana.
Non si può dire lo stesso per quanto riguarda la situazione dentale: molti degli scheletri presi in esame, sia di individui adulti che di bambini, hanno evidenziato mascelle con denti mancanti o rovinati e con parecchie carie, ciò si pensa sia dovuto a lunghi periodi di fame e malattia.
Giulio Pocecco