Nuovo appuntamento di prestigio per le due straordinarie opere di Antoniazzo Romano, che sono state esposte per la prima volta insieme, fino allo scorso maggio, al Museo San Francesco di Montefalco. Sabato 1 luglio, alle ore 17.30, sarà presentato il catalogo ufficiale della mostra “Antoniazzo Romano e Montefalco”. A presentare il volume, edito dalla Quattro Emme, sarà il professore Antonio Paolucci, curatore della mostra e già Direttore dei Musei Vaticani, e la curatrice del catalogo Adele Breda del Dipartimento delle Arti dei Musei Vaticani.
A presiedere l’evento sarà il Sindaco del Comune di Montefalco Donatella Tesei. Al termine della presentazione seguirà la cerimonia di conferimento della Cittadinanza onoraria al professore Antonio Paolucci, fortemente voluta dal Sindaco stesso.
Il catalogo, in italiano e inglese, è stato realizzato grazie al contributo dell’azienda Fabiana Filippi Spa, che ha partecipato attivamente con altri imprenditori all’intero progetto legato all’esposizione delle due opere, reso possibile dal prestito dei Musei Vaticani.
Il volume è completato da un accurato apparato fotografico che illustra i dettagli artistici delle opere, le storie legate alle figure solenni dei santi sugli abbaglianti fondi ori e gli interventi di restauro effettuati, oltre a notizie biografiche e una bibliografia essenziale.
Il trittico della “Madonna col Bambino tra i Santi Paolo, Benedetto, Giustina e Pietro” è l’opera dei Musei Vaticani, venuta ad omaggiare eccezionalmente il borgo umbro con la sua magnificenza, rinnovando l’alleanza con il Comune di Montefalco. La pala è conservata presso la Pinacoteca della Basilica di San Paolo Fuori le Mura a Roma. Gli ori del dipinto romano, recentemente restaurato nei laboratori dei Musei Vaticani, brillano accanto alla pala “San Vincenzo da Saragozza, Santa Illuminata, San Nicola da Tolentino”, proveniente dalla chiesa di Santa Illuminata di Montefalco ed oggi custodita nella Pinacoteca cittadina. La bellezza dei santi e l’armonia delle semplici ed eleganti composizioni è la caratteristica che rende uniche queste opere di Antoniazzo.
“Quello che di buono trovava – racconta Paolucci – egli lo recepiva di buon grado e lo traduceva nella sua metrica solenne, nella affabilità di un discorso figurativo fondato su pochi schietti principi: chiarezza narrativa, evidenza iconica, continuità con la tradizione, eloquio misurato, nobile senza sussiego, popolare senza volgarità”.
“Nei dipinti di Antoniazzo affiora il sentimento di una religiosità antica che ha origine nella tradizione cristiana medioevale – afferma Adele Breda -, come ben esemplificano soprattutto le immagini della Madonna – stagliate sul fondo d’oro -, in cui le forme muliebri tradizionali del Medioevo romano più scarne e rigide, cedono il posto ad una tipologia di Madonna più naturalistica, che ricorda quelle poetiche e aggraziate del Beato Angelico e di Benozzo Gozzoli, ma con una solidità di impostazione che è il marchio di Antoniazzo.”
Le due opere, testimonianze di incomparabile bellezza, presentano aspetti di vicinanza ed allo stesso tempo interessanti diversità, che permettono di comprendere meglio la ricca e sfaccettata personalità del maestro Antoniazzo Romano.