I badanti passano gran parte della giornata con gli anziani non più autosufficienti, prendendosene cura, rispondendo a tutte le loro piccole e grandi esigenze e diventando per loro un punto di riferimento essenziale. Anche per la gestione dell’igiene e delle terapie: sono, infatti, la badante o il familiare caregiver a dover fare l’iniezione quotidiana, misurare la glicemia e la pressione, ricordarsi di dare le pillole al momento giusto.
Non sempre però chi si occupa dell’anziano ha le competenze di base necessarie: stando ai dati della Società Italiana di Gerontologia e Geriatria (SIGG), su un milione di badanti attive in Italia solo una su sette ha una formazione per l’assistenza sanitaria mentre i caregiver familiari, circa due milioni, in quattro casi su dieci sono essi stessi over 65 e quindi spesso non in grado di fare iniezioni o ricordare anche la terapia del proprio caro oltre a quella che seguono in prima persona. Per garantire agli anziani un’assistenza di qualità, è stato promosso dalla SIGG il progetto “Corsi di formazione per caregivers di anziani non autosufficienti”. Coordinata dal Professor Paolo Falaschi, Responsabile dell’Unità di Geriatria dell’Ospedale Sant’Andrea – Sapienza Università di Roma, l’iniziativa è frutto di uno sforzo multidisciplinare che ha coinvolto la Sezione Nursing e i Presidenti delle Sezioni Regionali della SIGG ed è già attiva in Lazio, Marche, Umbria, Toscana, Abruzzo, Molise, Calabria, Sardegna e Lombardia.
“I caregiver, sia familiari che badanti, assumono svariati compiti di cura che vanno ben oltre il semplice “badare”, pur essendo spesso del tutto impreparati e privi delle conoscenze necessarie – spiega Falaschi, coordinatore nazionale del progetto – I nostri corsi, già attivati in nove Regioni, si articolano in 12 ore di lezioni frontali suddivise in tre giorni a cui si aggiungono circa 30 ore di lezioni online per consentire la formazione anche da casa. Il progetto prevede, infatti, l’addestramento dei partecipanti alle modalità di collegamento e navigazione nella piattaforma telematica dedicata, dove i corsisti troveranno ampio materiale di approfondimento dei contenuti discussi in aula, come i video didattici sulle tecniche di mobilizzazione e igiene dell’anziano. Al termine del corso il caregiver conoscerà la rete dei Servizi Socio Sanitari e sarà capace di accedere alle risorse territoriali, saprà identificare i bisogni e le problematiche fisiche, psicologiche, assistenziali e curative del paziente, grazie a conoscenze generali di educazione alimentare, abilità per la cura, l’igiene e il miglioramento dell’ambiente abitativo per favorire indipendenza, sicurezza e qualità di vita dell’anziano”.
Sono gli anziani stessi infatti che a volte non si sentono perfettamente sicuri nelle mani dei caregiver, pur ritenendoli un punto di riferimento essenziale e irrinunciabile nella propria esistenza: dati SIGG indicano per esempio che un anziano su tre teme che la propria badante possa commettere sbagli nel dare i farmaci. Una preoccupazione fondata, visto che il 77% delle badanti è di nazionalità straniera e quindi alla scarsa formazione sanitaria si aggiungono gli inevitabili ostacoli correlati a una maggiore difficoltà di comprensione delle indicazioni mediche. “I corsi SIGG sono pensati per loro, ma anche per tutti i familiari che si trovino a prestare aiuto ad anziani non più autosufficienti – sottolinea Nicola Ferrara, presidente SIGG – Appena quattro persone su dieci fra chi si prende cura degli anziani sanno medicare una ferita o fare un’iniezione intramuscolo e tutto ciò aumenta i pericoli, soprattutto per i pazienti più complessi.
La maggioranza dei pazienti non autosufficienti affidati alle cure delle badanti o di assistenti familiari, è sottoposta a politerapie che spesso arrivano a prevedere anche più di 10 farmaci al giorno da assumere in modi e momenti diversi della giornata, misurazioni di pressione e glicemia, iniezioni: tutti atti assistenziali semplici che però occorre imparare a fare in modo corretto per non pregiudicare i risultati dei trattamenti. Una formazione adeguata è perciò essenziale perché i caregiver, familiari e non, prezioso sostegno per i nostri anziani, siano in grado di affrontare i loro compiti consapevolmente. Auspichiamo che istituzioni pubbliche e private apprezzino questo grande sforzo della SIGG al fine d sostenere lo sviluppo del progetto che dovrà coinvolgere caregiver e operatori del territorio” conclude Ferrara.