L’ultima moda tra le donne saudite? Fumare la pipa ad acqua – alias narghilè o shisha – per sentirsi ‘cool’. Nel regno ultraconservatore shisha e sigarette sarebbero l’ultima tendenza tra le saudite, o almeno tra alcune di loro. Se un anno fa scatenava un’ondata di polemiche la decisione di un coffee shop di Gedda di vietare alle donne di fumare la pipa ad acqua in assenza di un ‘guardiano’ (ovvero di un parente maschio), ora il portale Arab News scrive in un articolo targato dalla città di Abha di come “sembri che shisha e sigarette siano diventate l’ultimo accessorio alla moda nelle riunioni tra donne”.
Un fenomeno che per psicologici e sociologi è “allarmante”, anche perché viene segnalato un aumento delle donne che cedono alla tentazione del fumo, collegato a un concetto – “assolutamente sbagliato” – di prestigio sociale. Secondo Naqa, organizzazione impegnata nella lotta contro il fumo, in Arabia Saudita – dove domina il rigorismo d’ispirazione wahhabita – sono più donne che uomini ad apprezzare i vapori della shisha. Il ritratto delle fumatrici: hanno tra i 30 e i 40 anni, vivono per lo più nelle città, preferiscono la pipa ad acqua alle sigarette e, affermano da Naqa, molte sono sposate.
Per l’Organizzazione mondiale della sanità, chi usa il narghilè lo fa in genere per un tempo che va dai 20 agli 80 minuti, e questo equivale al fumo di 100 o più sigarette. Mona Al-Sawwaf, a capo del dipartimento di psichiatria del King Fahd Hospital di Gedda, spiega come “molte donne credano di poter dimostrare, fumando, la propria libertà” in un Paese in cui, ad esempio, è loro vietato guidare. “Ma questo – ha concluso – è un concetto assolutamente sbagliato”.