Apre al pubblico l’Antiquarium di Lucrezia Romana, museo archeologico che presenta le importanti scoperte di materiali antichi emersi grazie alle indagini archeologiche svolte in un ampio settore del suburbio sudorientale di Roma negli ultimi venticinque anni. Si terranno visite guidate condotte dagli archeologi che hanno operato sugli scavi dai quali i reperti esposti sono giunti. L’apertura ordinaria inizia oggi 31 marzo, per 10 giorni al mese: dalle 9 alle 15 il martedì, il giovedì e la seconda/quarta domenica del mese.
Il progetto di un’esposizione permanente prossima ai luoghi di provenienza dei reperti è nato in seno alla Soprintendenza alla fine degli anni ’90 quando, in seguito all’intensificarsi dell’attività edilizia e quindi delle indagini archeologiche preventive, il sottosuolo prese a restituire un eccezionale numero di ambienti e di reperti antichi. Come nel caso della principesca villa suburbana della via Anagnina (a sud dei magazzini Ikea) ove gli archeologi, a partire dal febbraio 2010, ritrovarono le strutture di una villa frequentata dall’età repubblicana al V secolo d. C. e più di una dozzina di elementi scultorei di pregio, tra i quali un raffinato Ermafrodito in marmo bianco che per la prima volta viene esposto nell’Antiquarium Lucrezia Romana.
L’Antiquarium Lucrezia Romana documenta la storia del territorio appio-tuscolano. Un bacino che in antico era servito e attraversato dalla Via Latina, importante direttrice di collegamento con i Colli Albani e con la Campania, intorno alla quale sono state trovate numerose ville suburbane e mausolei. Le aree di ricerca archeologica sono località dell’attuale VII municipio: Osteria del Curato, Tor Vergata, Morena, Romanina, Centroni, Cinecittà , Anagnina, Quadraro, quartieri Appio e Tuscolano.
Per il Soprintendente speciale per il Colosseo, il Museo nazionale romano e l’area archeologica di Roma, Francesco Prosperetti, “a circa 14 chilometri dal Campidoglio, in un quartiere abitato da circa trecentomila persone, nasce un nuovo Antiquarium, dove trovano posto opere preziose e uniche, ma anche testimonianze della vita di tutti i giorni dell’epoca romana. E’ una iniziativa esemplare aprire un museo non al centro della città e lontano dalla zona dei musei. Dovrà essere un luogo di attrazione per i turisti ma anche un punto di riferimento e di attività culturali per gli abitanti di questa popolosa zona della Capitale”.
“Da Vermicino viene l’erma maschile in marmo rosso, scavata nel 2006 -spiega Roberto Cereghino, responsabile del territorio per la Soprintendenza-. Al Quadraro, invece, in prossimità del IV miglio della via Latina, appartiene un ritrovamento del 1992, quello del non comune gruppo statuario della Nereide su mostro marino. Con l’Antiquarium di via Lucrezia Romana siamo riusciti a esporli riportandoli nel cuore del VII Municipio. Si tratta di centinaia di pezzi pregiati che, dopo il restauro, tornano nell’area d’origine e saranno visitabili per 10 giorni al mese”.
Il museo in Via Lucrezia Romana, non lontano dal Grande Raccordo Anulare, è certamente distante dai percorsi del turismo di massa. “Abbiamo progettato un’offerta museale centrale rispetto al VII municipio della capitale. Confortati dal persistente interesse di migliaia di persone che non si stancano di chiedere, affacciati sui nostri scavi, cosa troviamo, in che stato, a quale situazione appartenevano i reperti. E, da tutti, una domanda: dove potremo rivedere quel che trovate? Una richiesta orgogliosa che viene da individui, associazioni e operatori scolastici” riflette Roberto Egidi, l’archeologo che fino al 2012 ha diretto la maggior parte dei cantieri archeologici tributari del nuovo Antiquarium.