Prosegue con successo il Progetto “Art to Finance” nella Sede di Banca Generali Private di Perugia ed ora è la volta dell’esposizione “dalla matrice ai multipli”, il lavoro dell’artista perugina, Benedetta Galli.
Da sempre esiste un collegamento invisibile tra arte e finanza, si pensi al banchiere o al mercante nel rinascimento, che da buon mecenate finanziava le case regnanti e in cambio favoriva l’ascesa di importanti artisti del tempo. L’arte contemporanea è prima di tutto capitale intellettuale, ed entrando in un luogo non convenzionale come una Banca, è capace di aprire nuovi orizzonti anche nel mondo del lavoro influendo positivamente sui percorsi intrapresi e sui risultati ottenuti.
L’obiettivo del progetto Art to Finance, di cui il Financial Planner Tiziano Sordini si è fatto capofila, qui in Umbria per Banca Generali, non è solo quello di avvicinare le persone all’arte, ma è anche quello di tradurre un “Asset emozionale” in strategia di diversificazione patrimoniale.
“Dal desiderio di promuovere e condividere con il pubblico questo patrimonio culturale, nasce l’impegno a tradurre concretamente i nostri valori nel campo dell’arte- sottolinea Sordini– con la certezza che una progettualità dinamica di eventi ed esposizioni potrà ulteriormente consolidare il rapporto che ci lega al territorio, dando un segnale forte di continuità con il passato e di apertura al futuro.” E non è un caso se Istituti Bancari internazionali come Deutsche Bank hanno aperto un Museo di arte Contemporanea nella nuova piattaforma per l’arte, la cultura e lo sport “PalaisPopulaire” a Berlino, perchè l’arte in banca se sapientemente valorizzata rafforza le relazioni e crea valore. In questo modo il Gruppo Banca Generali contribuisce a sostenere e promuovere artisti contemporanei emergenti e talentuosi, capaci di intercettare ed anticipare tendenze future che metteranno a disposizione le loro opere per poterle rendere fruibili al grande pubblico, come quelle di Benedetta Galli.
“L’ossessione per la ripetizione, soprattutto la ripetizione del gesto creativo, è una costante nel lavoro dell’artista perugina. Seppure applicato in cicli esteticamente molto diversi, Benedetta Galli tende a ritualizzare la propria pratica e a renderla quasi un movimento meditativo.[…]”. Questa citazione, tratta dall’ultimo testo critico, “Attraversando Porta Nigra”, di Mara Predicatori, pedagogista e critica d’arte, è un omaggio ai lavori di Benedetta dove la costante sembra essere proprio la ripetizione, sia del gesto che della forma, da qui il titolo di questa collezione “dalla matrice ai multipli “, dove si presentano i multipli di una matrice iniziale, proveniente da materiali diversi ed eterogenei.
Benedetta Galli, si diploma presso l’Accademia di Belle Arti Pietro Vannucci di Perugia nel 2000. Partecipa a progetti espositivi nazionali e internazionali. Il suo lavoro è presente alla Galleria ADD-art di Spoleto e in collezioni pubbliche e private tra cui si ricordano le collezioni permanenti del Museo d’Arte Città di Ravenna, del Museo d’arte moderna e della fotografia di Senigallia e dell’Hotel San Carlo Borromeo di Spoleto. Tra le ultime esposizioni appunto “Attraversando Porta Nigra”, progetto personale del 2022, nello Studio Attilio Quintili di Deruta.
Arti visive e arti performative quelle di Benedetta, che riesce ad infondere alla materia inanimata un’irradiazione e una capacità di evocazione tanto intense. Le sue opere d’arte rappresentano cose invisibili e la stessa tecnologia digitale non è altro che una forma più pura per avvicinarsi a quelle realtà non fisiche e non visibili che stanno sotto alle cose visibili del mondo.
La mostra “dalla matrice ai multipli “, che sarà visitabile, dal 2 Maggio 2022 fino al 2 Luglio 2022, presso gli Uffici Private di Banca Generali, in Via Settevalli n. 175, ospita una raccolta di opere definite da 3 linee di ricerca. La prima ricerca è inedita, intitolata “Rosa del deserto”, del 2020, e rappresenta disegni tratti da una scultura in gesso; la seconda, “Attraversando porta nigra”, mostra in esposizione un gruppo di ceramiche lavorate in modo differente, e installazioni realizzate attraverso la stampa digitale e inserti di foglia oro, oltre all’utilizzo di altri materiali come lo zinco, il rame e il titanio, in una vera e propria orgia con la materia. E’ un insieme di lavori che declinano lo stesso elemento più volte, e parte da un lavoro scultoreo realizzato dal collega e amico storico Danilo Fiorucci, che, dal 2018, Benedetta inizia a replicare più volte dando vita a un ciclo di opere simili per soggetto, eppure mostrano variazioni tecniche, estetiche e semantiche. La terza ricerca, la più lunga in termini temporali, perché risale al 2008, è intitolata “Ritratti” dove la ripetizione in questo caso è rappresentata dalla costante della stessa foto, un autoscatto, ripetuta in maniera sempre più piccola, decine di migliaia di volte, fino ad arrivare a una superficie quasi monocroma, la cui matrice iniziale è data dalla forma dell’artista, ossia il suo stesso corpo.
Benedetta Galli offre così “immagini” in grado di mettere in connessione la dimensione sensibile e quella spirituale, il visibile e l’invisibile, aprendo lo spazio a una trascendenza che sembrava completamente svanita.
Elena Capuccella