“Il popolo dell’Arca”
L’esposizione in programma fino al 3 maggio al Complesso del Vittoriano
Un lungo percorso, tra reperti archeologici, codici miniati, opere d’arte e illustrazioni, per svelare la civiltà armena dalle sue origini alla modernità . Questo l’obiettivo della mostra ‘Armenia. Il popolo dell’Arca’, in programma al Complesso del Vittoriano di Roma fino al 3 maggio, realizzata in occasione del centenario del genocidio degli armeni, dall’Unione Armeni d’Italia.
L’esposizione, ha spiegato Louis Godart, consigliere del Presidente della Repubblica per la conservazione del patrimonio artistico, vuole essere “un omaggio ad un popolo che, nel 301, per la prima volta nella storia, ha fatto della religione cristiana la religione di Stato”. Un popolo che è stato “un baluardo ai confini dell’Occidente contro tutte le barbarie e che può essere considerato il popolo dell’Arca”.
“I valori fondanti della civiltà europea – ha aggiunto Godart – sono basati sul messaggio trasmesso dalle civiltà classiche, rappresentate da Atene e Roma, sul messaggio cristiano e sul retaggio che ci è stato trasmesso dall’illuminismo. Valori che oggi sono minacciati, basti guardare alle tragiche immagini dei barbari che distruggono i capolavori del museo di Mosul”. In questo senso, “la testimonianza del popolo armeno è fondamentale: il suo esempio ci insegna che occorre resistere con la forza del pensiero e con la passione dell’anima“.
Il popolo armeno, la cui storia si intreccia al cristianesimo, vanta una delle più floride culture del mondo antico. La sua storia affonda le origini nella tradizione biblica del Diluvio Universale. E’ proprio alle pendici del monte biblico dell’Ararat, sulla cui cima si era arenata l’Arca di Noè, che nel VII secolo a.C. si formò il popolo armeno. Ancora oggi il monte Ararat è un richiamo simbolico fondamentale per l’Armenia.