Venerdì 15 luglio sarà inaugurata ad Amsterdam una mostra sulla malattia mentale di Van Gogh, seguita il 14 settembre da un simposio internazionale sullo stesso argomento. Molte le versioni già accreditate in oltre 100 anni sulla sua malattia, ma gli studiosi italiani Antonio De Robertis e Alan Zamboni hanno divulgato di recente quella che pare essere l’unica foto di Van Gogh adulto, a 34 anni, scattata l’8 febbraio 1888 nelle aule dell’Academie Julian a Parigi.
Dall’ingrandimento risulta un’ampia ferita alla testa di Van Gogh, in fase di guarigione. La ferita fu inferta a Van Gogh nel gennaio 1888 dal nuovo gigolò di Agostina Segatori, durante una violenta colluttazione avvenuta all’interno del Tambourin, il locale al n.62 di Boulevard de Clichy, all’epoca gestito dalla ex amante del pittore. Ci sono due solide testimonianze dell’accaduto.
La prima è tratta da ‘Avant et apres’ di Gauguin del 1903 e riferisce di un boccale di birra scagliato sulla guancia. Ma la seconda moglie di Andries Bonger, cognato di suo fratello Theo, in un’intervista rilasciata al giornalista Ken Wilkie negli anni ’70, parla di una cornice di un quadro staccato dal muro con la quale il gigolò colpì violentemente Vincent al capo.
In base alla foto conservata all’Inha di Parigi e al suo collegamento alle testimonianze di prima mano emerse ora, i due studiosi chiedono al museo Van Gogh di mettere in agenda questa nuova risultanza, che potrebbe essere stata una concausa all’inasprirsi della malattia del pittore, non a caso esplosa alcuni mesi dopo ad Arles, il 23 dicembre 1888, con la oramai famosa lite tra Vincent e Gauguin.
Giulio Pocecco