Nuove ricerche su Ascanio della Corgna rivelano dettagli inediti sulla sua vita e il suo legame con l’Ordine di Malta. Prossimo obiettivo: una sepoltura degna per il celebre condottiero.
La figura del marchese Ascanio della Corgna continua a essere al centro di scoperte storiche. Grazie al lavoro del ricercatore Gianfranco Cialini, presidente del Lions Club Corciano Ascanio della Corgna, emergono nuovi dettagli su questo affascinante condottiero rinascimentale.
Ritrovamenti e collegamenti storici
Durante una conferenza a Castiglione del Lago, Cialini ha svelato due ritratti inediti di Ascanio, tra cui uno custodito nel museo del castello di Ambras, in Austria, e un altro presso il palazzo comunale di Panicale, erroneamente attribuito ad Antonio Grossi. Le opere presentano somiglianze evidenti, offrendo un ritratto più completo del condottiero.
Non solo: è stato confermato il legame di Ascanio con l’Ordine equestre dei Cavalieri di Malta. Questo collegamento è rafforzato da figure familiari di spicco, come lo zio Pietro Del Monte, Gran Maestro dell’Ordine nel periodo in cui Ascanio partecipò alla difesa di Malta dall’assedio turco nel 1565.
La lettera inedita e il lato umano del condottiero
Una lettera conservata nella Biblioteca Nazionale di Spagna rivela un lato inedito del marchese: un uomo combattuto tra l’onore del mestiere e la realtà economica. Scritta nel 1553 al segretario dell’imperatore Carlo V, la missiva chiede il pagamento di compensi arretrati, sottolineando le difficoltà del “cavaliere di ventura”.
Obiettivi futuri
Tra i progetti futuri, Cialini ha annunciato la ricostruzione in 3D del volto di Ascanio e la pubblicazione di uno studio approfondito sul ritratto ritrovato a Panicale. L’obiettivo più ambizioso resta però quello di dare una degna sepoltura alle sue spoglie, custodite a Castiglione del Lago, nella chiesa di San Francesco.
L’impegno costante degli storici non solo arricchisce il panorama culturale locale, ma contribuisce a ridare dignità a una figura storica che ha lasciato un segno profondo nel Rinascimento italiano.