In scena, per la stagione 23/24 al Teatro Dante di San Sepolcro Moni Ovadia e Mariangela Bargilli in “Assassinio nella Cattedrale” di Thomas Stearns Eliot, regia di Guglielmo Ferro.
“Assassinio nella Cattedrale“ racconta dell’omicidio dell’arcivescovo di Canterbury, Thomas Beckett, per opera di quattro cavalieri mandati dal Re Enrico II; il teatro del delitto è la cattedrale, ma il vero dramma è quello che nasce nella coscienza dell’arcivescovo Beckett, in lotta con le proprie convinzioni, di fronte a un mondo che gli impone la rinuncia a tutto ciò in cui crede, il canto desolato di un eroe che incarna lìuomo abnegato nella fede del Cristo Re e smania di potere, una lotta tra potere temporale e spirituale.
A Moni Ovadia è affidato il canto dell’eroe inglese, a Marinella Bargilli l’interpretazione di una Corifea e il “Quarto Visitatore”, il Demonio, la tentazione, ruolo vestito da una donna che, come spiega il regista: “ solo l’animo femminile in costante bilico tra sensibilità e ragione può rappresentare bene questo luogo di confine”.
Storia cattolica scritta da un cattolico, dove Thomas Beckett rappresenta l’importanza delle scelte, non negoziabili, che fino in fondo porta con fermezza, dando la propria vita.
Come troviamo scritto nel libretto: ”mai come oggi, il capolavoro di Eliot rappresenta una testimonianza senza tempo sul rapporto fra opposti, nel cuore della civiltà occidentale: potere temporale e potere spirituale, ragione e fede, individuo e stato, libertà e costrizione… leggiamo in questo spettacolo il dramma delle scelte che si compiono davanti ai nostri occhi”.
Sonia Lustrino