Domani, 14 maggio, si celebra la festa della mamma: una delle prime in Italia fu 60 anni fa in una frazione di Assisi, Tordibetto grazie a don Otello Migliosi, che voleva “liberare” una donna relegata unicamente al lavoro nei campi, per una reale parità e dignità. Ciò avviene alla luce di San Francesco. Il santo porta nella fraternità il linguaggio e l’essenza dell’essere madre. Desidera che l’uomo ami, comprenda e difenda l’altro come fu la mamma per lui.
“La madre, per Francesco è una figura fondamentale. – Ha dichiarato il direttore della rivista San Francesco, padre Enzo Fortunato – essa è presa ad esempio per come debba essere vissuta la fraternità. Con la caratura materna: ‘E ciascuno ami e nutra il suo fratello, come la madre ama e nutre il proprio figlio, in tutte quelle cose in cui Dio gli darà grazia. (FF 32)’”.
Le mamme di oggi lottano per conciliare la cura dei figli e il lavoro. Crisi delle nascite, problemi di coppia, della famiglia, ma soprattutto della donna che vuole essere libera di poter diventare madre. Invertire la rotta si può e non mancano esempi positivi di donne che ce l’hanno fatta. La rivista San Francesco ha pubblicato un fascicolo, allegato al mensile di maggio, dedicato alla mamma ripercorrendo questa figura sia nel francescanesimo che nella società medievale. Il titolo “Tu se’ colei che l’umana natura nobilitasti” riprende un verso del 33° canto del Paradiso che Dante Alighieri rivolge alla Madonna e verrà distribuito gratuitamente ai pellegrini che si recheranno nella Basilica di San Francesco d’Assisi.