“Him”, la controversa scultura di un Adolf Hitler inginocchiato dell’artista italiano Maurizio Cattelan, ha sbancato da Christie’s stabilendo un doppio record, per l’asta e per l’artista, con un cartellino del prezzo finale da 17.189.000 dollari.
La vendita ha aperto la stagione delle aste di primavera e fatto tirare un sospiro di sollievo agli addetti ai lavori grazie a 39 lotti di cui solo uno è rimasto invenduto, un 97 per cento del totale e il 98 per cento per il valore di stima. incasso finale, 78.123.250 dollari.
L’asta era intitolata “bound to fail”, un gioco di parole scaramantico, “destinato a fallire”, sugli alti e bassi del mercato. tra i pezzi forti della serata, che ha raccolto il testimone dalla kermesse di Frieze New York, c’era anche One ball total equilibrium tank (Spalding dr. J Silver Series)” di Jeff Koons, un pallone da basket sospeso in equilibrio in un acquario, battuto per 15.285.000 dollari: giocattolo prezioso per adulti molto ricchi.
Meno da capogiro (relativamente parlando) ma pur sempre un record per una scultura di Richard Prince, “Anyone can find me”, e’ passato di mano per 2.741.000 dollari. “Con ‘destinato a fallire’, abbiamo cercato di spingere l’asta verso artisti e opere che vanno oltre le nozioni tradizionali di successo commerciale”, ha spiegato Loic Gouzer, vicepresidente del settore Post-war and Contemporary art di Christie’s e il curatore dell’asta a cui hanno partecipato collezionisti da 30 paesi di cui una buona metà a stelle e strisce e “tre o quattro istituzioni”.
L’asta ha stabilito nuovi record anche per l’italiana Paola Pivi, che, da tre anni, dopo aver lasciato l’Alaska, vive in India, Neil Jenney, Olivier Mosset, Daniel Buren, Rebecca Horn, John Armleder e Bruce Nauman.
L’Hitler di cera, resine e capelli umani è stato venduto in poco più di cinque minuti superando la stima di partenza (10-15 milioni) e il precedente primato d’asta per il padovano: 7,9 milioni di dollari per una scultura autoritratto dello stesso Maurizio Cattelan che spunta dal pavimento.
Completato nel 2001, “Him” ha provocato polemiche in passato quando è stata esposta nell’ex ghetto di Varsavia. La scultura stravolge il punto di vista dello spettatore che da dietro immagina di vedere un bambino inginocchiato in preghiera, ma basta passare dall’altra parte per scoprire il volto sinistro del capo del nazismo. “Hitler è terrore allo stato puro, fa male anche pronunciare il suo nome, eppure quel nome ha conquistato la mia memoria, resta nella mia testa anche se rimane un tabù”, ha detto dell’opera il 55enne autore che dopo aver annunciato nel 2011 il suo addio all’arte sembra adesso sul punto di tornare a creare.