La Stagione 23/24 del Teatro Comunale di Todi, domenica 28 gennaio alle 17, presenta la storica compagnia Aterballetto, tra le più significative del panorama della danza in Italia, con una serata composta da tre coreografie: Alpha Grace / “O” / Shoot me di Philippe Kratz e Diego Tortelli che portano in scena 16 danzatori.
Alpha Grace guarda a una delle nostre virtù forse più importanti: l’empatia, intesa come percezione di noi stessi su un piano comune con chi ci sta accanto. Uno stato che ci permette di comprendere davvero l’altro, di non vederlo come diverso, di imparare a provare le sue stesse emozioni e così conoscerne il valore. La parola “alpha“, simbolo dell’arcaico, si abbina alla parola “grace“, la gentilezza dal valore quasi sacrale. La creazione lascia scorrere davanti ai nostri occhi momenti di solitudine, in cui gli interpreti comunicano individualmente. Poi, progressivamente, più persone si aggiungono al quadro fino ad arrivare a un’azione di gruppo in cui le varie voci nella loro dispersione seguono un ritmo che finalmente li accomuna.
Nell’estate del 2017 a Hong Kong per la prima volta due robot umanoidi hanno interagito l’un con l’altro. È diventato chiaro a tutti che un futuro, in cui l’intera conoscenza umana viene trasmessa da materiale inorganico comunicante, è a portata di mano. “O” può essere visto come la celebrazione di questo avvenimento: due esseri umani o due robot in uno stato di trascendenza emotiva si muovono insieme al ritmo infinito dei loro cuori inarrestabili. Ma ci torna anche alla mente Hal 9000 il computer dell’astronave Discovery nel film di Stanley Kubrick, quando dice in modo illusorio: “So di aver preso alcune decisioni molto discutibili di recente, ma posso darti la mia completa assicurazione che il mio lavoro tornerà alla normalità. Ho ancora il massimo entusiasmo e fiducia nella missione. E voglio aiutarti.”
Shoot me è una nuova creazione per tutta la compagnia accompagnata dalle musiche degli Spiritualized, gruppo rock inglese formatosi nel 1990, e da alcune registrazioni di poesie declamate dal cantante Jim Morrison che ci parlano di libertà. Il lavoro nella sua costruzione si ispira al concept di “concerto-balletto” rivisitato in chiave contemporanea dove musica e danza si accompagnano in una composizione priva di narrazione, ma che grazie alla forza della musica, a volte aggressiva e altre volte poetica ci guida per creare immaginari aperti e a provare emozioni. Parte fondamentale di SHOOT ME è la forza di un gruppo guidato da voci singole, il desiderio di un corpo che vuole essere osservato e un corpo che vuole farsi sentire, che vuole trasmettere. Il termine “shoot me” infatti viene utilizzato dai videomaker nel momento in cui si riprende con lo sguardo di una telecamera una azione da immortalare. Invece nella cultura pop il termine “shoot me” in slang viene spesso anche indicato come la richiesta di provare delle emozioni dopo un periodo di alessitimia (incapacità di saper riconoscere e quindi gestire le emozioni): “please, shoot me with some feelings…”. Un lavoro frontale che vuole mettere in un rapporto diretto di scambio i danzatori sulla scena e il pubblico in platea: un gioco di seduzione, di sguardi, di sudore, un assalto ai sensi e un’ode al corpo, al respirare la stessa aria, sudore, lacrime, furia, pride.
Biglietti e info
È possibile prenotare al Botteghino Telefonico Regionale del Teatro Stabile dell’Umbria 075 57542222, dal lunedì al sabato dalle 17 alle 20.