Dall’inaugurazione della mostra Back to Deruta ad oggi aumentano di 300 unità le presenze rispetto allo scorso anno
Un omaggio al prestigio di Deruta, da sempre città della ceramica, che tra il ‘400 e il ‘500 dà il meglio di sé con maioliche prodotte dalle botteghe artigiane del luogo. Durante il convegno “Sacred and profane beauty Deruta Renaissance Maiolica – La ceramica Rinascimentale di Deruta studi e ricerche”, è emerso come la ceramica del Rinascimento si ispirasse ai grandi pittori del tempo come Perugino e Pinturicchio, la bellezza e l’arte, come sempre, si contaminano piacevolmente nella continua ricerca e tendenza verso il “bello”.
“La mostra Back to Deruta – ha spiegato Michele Toniaccini sindaco di Deruta – vuole presentare una pagina importante della ceramica rinascimentale derutese, oggi conservata presso prestigiose collezioni private. A conferma del successo di questa mostra, secondo i dati forniti da Sistema Museo, gli ingressi al Museo regionale della Ceramica dal giorno dell’inaugurazione della mostra Back to Deruta ad oggi sono aumentati di circa 300 presenze rispetto allo stesso periodo dell’anno 2017. Un grande successo in pochissimi giorni. Forme, colori e motivi decorativi testimoniano il ricco e prestigioso dialogo che le manifatture derutesi ebbero con la pittura umbra del periodo. Voglio ringraziare a tale proposito i curatori della mostra: Giulio Busti, Franco Cocchi, Elisa Paola Sani, Justin Raccanello, Camille Leprince e Luigi Quaranta per il generoso impegno. Come Amministrazione pensiamo che il rilancio della ceramica passi attraverso la valorizzazione e internazionalizzazione del Museo Regionale della Ceramica che quest’anno compie centoventi anni dalla fondazione. Attraverso il confronto e il dialogo proficuo tra studiosi e ricercatori del settore può riprendere vigore la ceramica artistica”.
Francesco Federico Mancini ha ricordato nel suo intervento il rapporto fra arte figurativa del rinascimento e ceramica che nasce, in particolare, sotto la famiglia Baglioni. “La ceramica derutese – prosegue Mancini – è legata all’immagine della famiglia Baglioni che colleziona pezzi di qualità come bellissimi piatti da pompa (da parata), realizzati sia a lustro che in policromia di 40 cm di diametro, che venivano utilizzati per occasioni speciali e spesso riportavano al centro busti femminili e maschili o stemmi della grandi famiglie”. Alla fine della conferenza è stato presentato il catalogo della mostra.