Bassano in Teverina è il borgo che non ti aspetti. Nella Tuscia viterbese, famosa per le sue radici antichissime e per la coltivazione della squisita nocciola, a breve distanza da Roma e dalle maggiori direttrici viarie e ferroviarie, Bassano è una deliziosa isola felice per chi è stanco dello stress cittadino e cerca un rifugio di pace.
Meta consigliata sia per una vacanza, sia per chi è in cerca uno stile di vita più a misura d’uomo, Bassano in Teverina offre un borgo antico molto ben conservato, di origine medievale, ineccepibilmente restaurato, che giace su una rupe tufacea a 300 metri sul livello del mare. Pace, tranquillità, ottimo cibo, spunti di estremo interesse culturale ed itinerari naturalistici, sono i tesori di questo angolo di Tuscia, per chi ama immergersi nella cultura e nella natura.
Grazie all’impegno fattivo dell’attuale giovane ed instancabile sindaco Alessandro Romoli, Bassano si propone come residenza ottimale per chi cerca un “buen retiro” dove godere del proprio tempo, sia per chi, pur lavorando in città, desidera abitare in un luogo a misura d’uomo.
Ma Bassano non finisce mai di stupire, ed anche per chi lì è nato e vissuto, riserva sempre nuove sorprese e scoperte. Durante una piacevole passeggiata attraverso i boschi, che arrivano fino al limitare del centro abitato, è possibile imbattersi in emergenze archeologiche di tutto rispetto, alcune oggetto di studio, proprio in questo momento, da parte della Soprintendenza, con l’indispensabile collaborazione del Comune. Nel mezzo del giovane bosco, nato su terreni dove fino a una sessantina di anni fa si estendevano aree coltivate, ci si imbatte nell’altare di Casole, monumento funerario di origine rupestre scavato direttamente nel masso, tipica sepoltura di queste zone. Si tratta di una tomba di epoca romana, anche se riuscire è datarla è alquanto difficile, dato il riutilizzo nei secoli di cui è stata oggetto, da sepolcro infatti la sua destinazione d’uso è cambiata divenendo una vasca, fosse per la pigiatura dell’uva o delle olive.
A breve distanza dell’altare si trova il sito della “chiesetta”, proprio in questo momento oggetto di scavo e anch’esso, durante le varie epoche, destinato a svariati utilizzi. Su un masso, dove si nota la presenza, anche in questo caso, di una vasca pestarola cinquecentesca, si trovano i resti di una chiesetta cimiteriale dove si notano delle sepolture, alcune delle quali ancora presentano l’incasso per la testa.
Ma Bassano in Teverina non è un borgo ancorato al passato. Pochi sanno che l’artista americano Cy Twombly, esponente dell’arte astratta contemporanea, conosciuto per il suo personale stile di sfuocare la linea tra disegno e pittura, elesse Bassano in Teverina come suo luogo del cuore, tanto da legare le sue opere (quelle titolate) al nome di questo borgo. Twombly acquistò a Bassano uno splendido palazzo nel centro storico e ne fece la sua dimora per lunghi periodi, legando indissolubilmente il suo nome a quello di questo incantevole borgo. E’ in cantiere, a questo proposito, l’idea di poter realizzare un museo dedicato a Cy Twombly ed alle sue opere, proprio nel palazzo che fu di sua proprietà; sono in corso contatti con gli eredi dell’artista e con la fondazione che porta il suo nome. Progetto quanto mai auspicabile per la vita culturale, non solo di Bassano, ma dell’Italia tutta, che ne risulterebbe notevolmente arricchita, sia dal punto di vista culturale che economico.
Tornando al borgo antico, dal quale si gode uno splendido panorama sulla valle del Tevere, passeggiando fra strette viuzze e scale, si scoprono scorci incantevoli, come i lavatoi completamente restaurati dove sembra di sentire ancora le donne, tra fatica e pettegolezzi, intente al faticoso compito di lavare i panni, la fontana vecchia, datata 1576, le abitazioni fortificate. All’ingresso del borgo fortificato, due rilevanti testimonianze del passato sembrano osservarsi, una davanti all’altra. Le severe forme dei due monumenti, fiore all’occhiello di Bassano in Teverina sono quelle della chiesa di Santa Maria dei Lumi e della Torre dell’Orologio.
La chiesa romanica di Santa Maria dei Lumi fu chiesa parrocchiale e, dopo varie vicissitudini che l’hanno vista diventare, tra le altre destinazioni, anche un magazzino, è stata restituita al culto dal 1929. Il suo soffitto a capriate è impreziosito da pianelle decorate con gigli e rombi, mentre il pavimento accoglie alcuni sepolcri, uno dei quali occupato da una giovane donna che reca al suo fianco le spoglie di un neonato, forse una puerpera morta di parto; la donna sfoggia ancora una camicia ed indossa un braccialetto, sembra avesse fatto parte di una nobile famiglia bassanese. I deliziosi capitelli, tutti differenti, della struttura originaria, e tre affreschi ancora visibili, arricchiscono la chiesa a pianta basilicale, ampliata in epoca cinquecentesca. Ma la prerogativa più intrigante ed importante della chiesa non si trova al suo interno: è il suo campanile. Campanile che non fa bella mostra di sé nelle immagini dei panorami di Bassano, ma che è collegato alla chiesa tramite un cunicolo.
Un campanile invisibile dicevamo. Una singolarità che incuriosisce ed affascina ancor più, ma che poi entusiasma quando si scopre il “trucco”… A pochi metri dalla chiesa, a ridosso dell’arco di ingresso del borgo medievale, notiamo l’austera torre fortificata di epoca cinquecentesca, che reca sulla facciata un orologio in maiolica del 1700. Entrando nella torre si passa nel locale soprastante l’ingresso al borgo, dove è ancora visibile la feritoia dalla quale si gettava l’olio bollente sugli aggressori; un passo oltre il varco ed è possibile ammirare, in tutta la sua bellezza, il campanile duecentesco, inglobato nella torre, di cui, fino a pochi anni fa, si era persa completamente memoria. Una cinquantina di centimetri di spazio separano quattrocento anni di storia, si salgono le strette scale fra le due strutture e si ammirano da vicino le decorazioni dei marcapiani e le colonne delle bifore al primo piano, sostituite dalle trifore ai pani superiori. E’ possibile entrare ed uscire dalle finestre ed ammirare i telamoni che decorano alcune colonne, per una volta nella vita dotati dello stesso privilegio che godono soltanto gli uccelli, ed è una sensazione unica vivibile solo qui a Bassano, unico esempio al mondo di campanile racchiuso in una torre.
Come accennato, alcune colonne presentano delle figure antropomorfe: uno spinario, una figura che sorregge la colonna stessa e la più curiosa: un uomo che porge le terga verso l’odiata Orte e sfoggia un membro di dimensioni enormi come monito a chi volesse minacciare Bassano e i suoi abitanti.
Vetri armati, posti di fronte alle trifore, permettono di ammirare i dettagli architettonici in uno sguardo d’insieme, mentre, tra citazioni antiche e gesti di scherno, la storia, a Bassano, fa bella mostra di sé.
di Benedetta Tintillini