Il furto ed il commercio illecito di beni culturali è una grande piaga che affligge il nostro Paese.
Nel 2014, rispetto al 2013, è stata riscontrata “una diminuzione del 10% dei furti, un aumento del 20% degli scavi clandestini scoperti, un aumento del 52% delle opere false scoperte e un aumento del 5% delle persone denunciate. I furti, che sono in diminuzione, interessano maggiormente Emilia Romagna, Lazio e Toscana“. Lo ha detto al Mibact il generale Mariano Mossa, a capo del Comando Carabinieri per la tutela del patrimonio culturale, il nucleo dedicato alla tutela dei beni culturali, illustrando l’attività operativa del 2014. Per quanto riguarda i furti, “le chiese sono i luoghi più interessati”.
Si passa, però, “dai 295 furti del 2013 ai 267 del 2014. Il numero dei furti nelle aree museali è assolutamente contenuto e pressoché invariato. Ci attestiamo su circa 20 furti all’anno, considerando tutte le varie tipologie delle aree museali. L’aggressione al patrimonio librario risulta sensibilmente ridotta: nel 2013 sono stati sottratti quasi 7mila beni librari mentre nel 2014 sono stati 963 beni librari”.
Quanto alle aree archeologiche, “si registra un aumento dei controlli e un aumento degli scavi clandestini scoperti”. Inoltre, ha spiegato il generale Mossa, “vi è un aumento delle opere d’arte contemporanea sequestrate”. In generale, inoltre, aumentano le opere contraffatte sequestrate (+51,7%) a seguito del ricorrente fenomeno della falsificazione. Si registra, infine, un aumento di contrasto, in termini di persone deferite all’autorità giudiziaria (+3,3).