Si è conclusa la Primavera Medievale, ma subito l’attenzione è focalizzata sul trentesimo Mercato delle Gaite. In questa edizione della Primavera Medievale la cultura l’ha fatta da padrona, con un grande evento all’Auditorium Santa Maria Laurentia: Il «mio Medioevo». Quattro modi di guardare all’Età di mezzo. All’incontro hanno partecipato i medievisti Maria Giuseppina Muzzarelli, Franco Cardini, Tommaso di Carpegna Falconieri e Massimo Montanari, con un’importante risposta di pubblico.
Un parterre di studiosi di livello assoluto, che hanno accettato di rispondere alle domande e alle sollecitazioni di Franco Franceschi, medievista e consulente scientifico dell’Associazione Mercato delle Gaite.
Il tema preso in oggetto ha riscosso un notevole successo, anche perchè assolutamente connesso con le passioni e gli interessi di una comunità che ha partorito una delle più straordinarie e riuscite rievocazioni storiche.
Il termine da cui è progredito il dibattito è stato il Medioevo, che ha ispirato le ricostruzioni del Mercato delle Gaite e, dunque, soprattutto l’età della crescita demografica ed economica della fioritura urbana e dei mestieri, degli artigiani e dei mercanti, dei Comuni e delle Corporazioni. Da qui i quattro studiosi hanno iniziato a raccontare il “loro” medioevo, dal primo approccio con lo studio e la ricerca attraverso le letture, le esperienze universitarie e i maestri che li hanno affascinati, al rapporto con il più vasto universo della letteratura, del cinema, delle fiction e dei giochi di ruolo, fino all’attività di docenti posti a loro volta dinanzi alla sfida di appassionare, guidare e formare le nuove generazioni di storici.
Visioni diverse ma che hanno trovato dei punti in comune proprio nel fatto che il Medioevo è plurale e con molte sfumature di incontri di popoli e culture più determinanti dei conflitti, di forti esperienze di vita collettiva. Un periodo che si può approcciare dai canali più diversi, tra cui i videogames e le rievocazioni, da studiare senza pregiudizi, da insegnare sempre con l’uso delle fonti, non rinunciando a presentare la complessità delle strutture materiali e mentali che contraddistinguevano individui e gruppi. In tempi difficili per la storia, spesso classificata fra le discipline ‘inutili’, un messaggio assolutamente positivo.
E’ con questo spirito, di rinnovato interesse, che l’intero popolo delle Gaite si è rimesso in movimento. A grandi passi verso il Mercato delle Gaite 2019, per un trentesimo anno che si prospetta davvero interessante. Per dirla con il professor Montanari “Forse cancelleremo il Medioevo, ma non quello di Bevagna”.